Carneade, chi era costui? – Il Fatto Quotidiano

La caccia agli amici di Putin in Italia non risparmia neppure il direttore d’orchestra russo che il “liberale” Sala vuole cacciare dalla Scala perché non si dissocia dal suo presidente. La tesi dominante degli “atlantisti” è che gli amici di Putin sono i “sovranisti”: Salvini, Meloni e ovviamente i 5Stelle. Senza dimenticare Al Bano e Cutugno. Eppure a noi, antiputiniani da sempre, sovviene un piccolo premier che si vantava: “Mi sono fatto spiegare da Putin come prendere il 71% alle elezioni” (16.3.2004). Lo elogiava come “fiero anticomunista che ha vissuto l’assedio di Stalingrado” (23.12.05) ben 10 anni prima di nascere. Ostentava con lui “un’amicizia fraterna”: “Putin mi dice ‘Caro Silvio’, io rispondo ‘Caro Volodia’” (3.4.02), “Ho detto alle figlie di chiamarmi zio” (16.10.02). Annunciava che “la Russia di Putin è matura per entrare nell’Unione europea: deve accadere” (28.5.02). Entrava e usciva dal Cremlino (“un’orchestra di 50 elementi suona le mie canzoni”) e dalle dacie dell’amico, con o senza peluche sul capino. Scavava un tunnel abusivo alla James Bond nella scogliera di villa Certosa per farlo entrare coi cacciatorpedinieri. Svelava: “Con Putin avremo una linea telefonica diretta e protetta per gestire le emergenze e i nostri rapporti una volta alla settimana” (16.10.02).

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Rispondeva per lui “da avvocato difensore non richiesto” alle domande sulle feroci repressioni in Cecenia: “Realtà distorte dalla stampa: in Cecenia c’è un’attività terroristica con molti attentati contro cittadini russi senza una risposta corrispondente dalla Russia, che anzi ha organizzato un referendum democratico” (6.11.03). Riceveva in dono un lettone a baldacchino e ricambiava con un copripiumino istoriato dalla loro foto. Mimava il gesto del mitra a una giornalista russa che osava fare una domanda a Vlady, facendola piangere. Definiva Putin “un dono del Signore” (10.9.10), “uomo sensibile, aperto, ha senso dell’amicizia e rispetto per tutti, soprattutto per gli umili, e profonda comprensione della democrazia” (22.10.10). Anche quando fregava la Crimea all’Ucraina: “Ha assolutamente ragione lui: porta le truppe al confine perché la Crimea ha paura che Kiev compia stragi” (20.5.14), “è il numero uno dei leader mondiali, quello con la visione più lucida. Lo assumerei in una mia impresa, ha un’idea molto chiara della pace del mondo” (5.10.18), “è il più colto e anche il più democratico. Tutto il contrario di com’è dipinto sui media. Dobbiamo andare in Europa per far sì che la Russia si unisca a noi: ormai è un Paese occidentale” (16.2.19). Com’è che si chiamava l’ometto? No, perché o è morto e sepolto, oppure chi allora batteva le mani e si divertiva un mondo e oggi se l’è scordato ci prende per il culo.

Sorgente: Carneade, chi era costui? – Il Fatto Quotidiano

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