Premi Paraculum – Il Fatto Quotidiano

Ispirati dal “Si vis pacem, paraculum” di Mannelli, istituiamo un premio per i migliori esponenti della categoria. Classifica provvisoria del primo giorno.

Dragonball. “Negli ultimi decenni molti si erano illusi che la guerra non avrebbe più trovato spazio in Europa… È un attacco alla nostra concezione basata sulle regole e sui diritti. Non possiamo lasciare che in Europa si torni a un sistema dove i confini sono disegnati con la forza” (Draghi ieri in Senato). Quindi l’ex Jugoslavia e il Kosovo sono in Oceania.

“De” che? La risoluzione di maggioranza, votata anche da FdI, impegna il governo a inviare armi per la “legittima difesa” ucraina (e perché non provvede l’Ue, ma lascia che ogni governo mandi qualcosa, esponendo alle vendette russe i paesi che mandano di più e i loro concittadini in Russia e in Ucraina?). Poi però aggiunge soavemente che l’Italia “sostiene ogni iniziativa utile a una de-escalation militare” e “la disponibilità della Santa Sede a un’opera di mediazione”. Eh no, belli: se mandiamo armi non favoriamo la “de-escalation”, ma l’escalation. E la Santa Sede può mediare perché non entra in guerra con nessuno: noi invece entriamo in guerra con gli ucraini contro i russi, ma non osiamo chiamare le cose con il loro nome. Bravi i 13 senatori, incluso il presidente della commissione Esteri, Vito Petrocelli, che hanno votato contro la tragica barzelletta.

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Letta continua. Tre giorni fa Letta jr. diceva ad Avvenire: “Per aiutare gli ucraini va rafforzato l’invio di materiale bellico non letale”. Tipo caschi, giubbotti antiproiettile, fionde, cerbottane, fuciletti a tappo, pistole ad aria compressa, scacciacani, lingue di Menelik. Ora inviamo missili terra-aria Stinger, missili anti-carro e anti-elicotteri Spike, mitra e mortai. Sarebbero “non letali” pure se piovessero su casa Letta?

Sambuca News. In due pregiati articoli di Vecchio e Folli, Repubblica stila le liste di proscrizione del “partito russo” in Italia e vi iscrive il Fatto, “No Vax”, “No Green pass”, 5Stelle, “Pino Cabras, analista finanziario contrario al Mes” (roba da fucilazione) e “il putiniano più illustre”. Chi è, B.? No, Egli ora è buono e non ha mai detto “Putin è un dono del Signore”. È Salvini. E quale quotidiano ospitava fino a pochi anni fa l’inserto Russia Oggi a cura della propaganda (e dei rubli) di Putin? Il Fatto? No, Repubblica, che comprensibilmente glissa.

Ed è subito Pera. “Disgraziati! Sciagurati!” strilla Marcello Pera sul Giornale di B. Ce l’ha con “l’Occidente arrendevole”. Quindi col suo capo B.? No, con “la signora Merkel, attaccata alla cannuccia del gas russo”. Ora però “bisogna mostrare i muscoli militari”. Prendiamolo subito in parola e paracadutiamolo su Kiev: comunque vada, sarà un trionfo.

Sorgente: Premi Paraculum – Il Fatto Quotidiano

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