Scemi di guerra/2 – Il Fatto Quotidiano

L’escalation degli scemi di guerra procede di pari passo con quella delle armi. Votate il vostro preferito.

Merlo (Rep) tumula anzitempo la Merkel, che nel 2008 ebbe il merito di opporsi insieme a Sarkozy all’ingresso dell’Ucraina nella Nato, chiamandola “monumento ingombrante” e rinfacciandole il “rapporto speciale con Putin”. Mai così speciale come quello di Rep, che dal 2010 al ’16 pubblicava l’inserto mensile Russia Today di propaganda putiniana pagato dal Minculpop del Cremlino. A proposito: euro o rubli?

Merlo e Messina (Rep), Gramellini (Corriere), Gori, Orfini e tali Bonifei e Alfieri (Pd) intimano a Conte di votare Macron contro Le Pen, come se fosse un elettore francese e non un ex premier italiano tenuto a non interferire nelle elezioni altrui. E come se fosse vietata la scelta migliore, quella degli studenti (ed elettori francesi) della Sorbona: “Né con la peste né con il colera”.

q

Verdi di bile per la fine miseranda dei loro scoop sulla cena fra l’ex capo del Dis Gennaro Vecchione e l’ex ministro della Giustizia Usa Bill Barr, archiviata dal Copasir senza neppure accertarne il menu, i segugi di Rep insistono: “Il retroscena. La mail dell’Ambasciata Usa che inchioda Vecchione: ‘Barr qui per il Russiagate’”. Il retroscena è talmente retro che è sulla scena da due anni, da quando il Copasir acquisì da Conte la lettera dell’ambasciatore che gli girava la richiesta di Barr di avere notizie dai nostri Servizi su un eventuale coinvolgimento di agenti Fbi a Roma nel Russiagate. Notizie che i nostri 007 gli dissero di non avere. Quindi la mail inchioda non si sa bene chi su non si sa bene cosa. Però inchioda.

Aldo Grasso, picchiatore di giornata del Corriere contro Orsini, lo inchioda a un altro delitto da ergastolo: “Si rivolge ai suoi interlocutori premettendo al nome il titolo di dottore o dottoressa”, “inveterato vizio accademico” da “vecchi baroni” di “singolare perfidia”. Non solo: un “conduttore russo sembra il fratello gemello di Orsini: chiedo scusa, del prof. Orsini”. Sia come sia, nessuno si azzardi più a dire “prof. Grasso”: meglio “bidello Grasso”.

Fallito il tentativo di far sparire Orsini da Rai3 stracciandogli il contratto (lui continua ad andarci gratis) o allestendo sedute spiritiche con un lontano cugino della Berlinguer (Foglio) e col di lei nonno morto nel 1969 (Fubini), la nuova frontiera è dire che il professore è candidato del M5S (FoglioGiornale e Libero). Purtroppo nessun 5Stelle ha offerto candidature a Orsini, che peraltro non ci pensa proprio. Idea: visto che lo Speciale Ucraina di Pampers Di Mare col rag. Cerasa e altri sfollagente ha totalizzato il 2,4% di share, farne subito un altro con Orsini travestito da Riotta: è la volta che sparisce davvero.

Sorgente: Scemi di guerra/2 – Il Fatto Quotidiano

Hits: 0

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*