Ma mi faccia il piacere – Il Fatto Quotidiano

Prima e dopo la cura. “Asse Meloni-Macron contro la Germania. Forse si aprirà uno spiraglio pure per l’auto” (Libero, 25.3). “Accordo solo con la Germania sui carburanti: l’Europa ci bidona sull’auto”, “L’Ue ci frega sull’auto. Ma la partita è aperta” (Libero, 26.3). L’asse a forma di cetriolo.
Signora mia/1. “Già la tempistica dice molto. Domenica, mentre le prime pagine dei giornali di tutto il mondo parlavano dell’incriminazione di Putin da parte della Corte penale internazionale, il Fatto quotidiano apriva infatti con il titolo: ‘Decine di soldati ucraini in Italia per addestrarsi’. Dettaglio divertente… nell’articolo in verità si parlava di ‘una ventina’ di soldati, dunque si direbbe che le ‘decine’ si riducano a due (in pratica, il minimo grammaticale per giustificare il titolo: è da questi particolari che si giudica un direttore)” (Francesco Cundari, Linkiesta, 21.3). Un direttore che pubblica financo una notizia quando ce l’ha e per giunta conosce la tabellina del 10: dove andremo a finire.
Signora mia/2. “Cosa c’entra una fogna del genere con la satira esattamente?” (Arianna Ciccone, direttrice Festival Internazionale del Giornalismo, contro l’ultima vignetta di Riccardo Mannelli sul Fatto, Twitter, 26.3). Poi c’è quel Lionel Messi che si crede un calciatore.
Melmoni. “Una vignetta ignobile, che non fa ridere e offende e basta una bravissima giornalista, potete indovinare su quale giornale può uscire una melma del genere” (Jacopo Iacoboni deLa Stampa, Twitter, 26.3). Non quello che scambiò Beatrice Di Maio per un’agente grillin-putiniana, invece era la moglie di Brunetta, e continua pubblicare le bufale dell’autore della bufala.

Parsi di guerra. “(Travaglio, ndr) attacca il somaro dove padrone comanda” (Vittorio Emanuele Parsi, “Direttore ASERI, Professore Ordinario di Relazioni Internazionali e Studi Strategici Unicatt, Capitano di Fregata Riserva della Marina Militare, Rugbysta”, Twitter, 25.3). “Lo squadrismo mediatico del falso quotidiano. Incapaci di controbattere attaccano interlocutrice. Scemi di guerra” (Vittorio Emanuele Parsi Twitter, 26.3). E niente, mi sa che il rugbysta si è riconosciuto.
Taci, il nemico ti ascolta. “Mi ha colpito, nel periodo appena trascorso a Londra, quanto poco si discuta dell’Ucraina. Sui giornali, in televisione, in pubblico, a cena con gli amici. Non perché non interessi. Perché, in fondo, c’è poco da dire: il Paese è stato aggredito dalla Russia, e va aiutato…” (Beppe Severgnini, Corriere della Sera, 26.3). Ora, per dire, gli inglesi lo aiutano con armi e proiettili all’uranio impoverito. Ma è meglio non parlarne, come ai bei tempi del Duce: “Qui non si parla di politica o di alta strategia. Qui si lavora”.
Non l’hanno avvisato. “…È nell’interesse dell’Europa libera, di cui il Regno Unito fa parte. Così l’Italia, anche se a volte sembra dimenticarsene” (Severgnini, ibidem). In effetti, con l’Italexit, l’Italia è uscita dall’Europa: fortuna che il Regno Unito resiste.
Comma 22. “Un negoziato è possibile solo se la Russia lascia l’Ucraina” (Foglio, 25.3). Giusto, solo che poi non si saprebbe più su cosa negoziare.
Il fascista del Kgb. “La realtà triste è che Putin ha trasformato la Russia in un Paese che ha ormai praticamente tutte le caratteristiche che ne fanno una Nazione fascista” (Danilo Taino, Corriere della Sera, 25.3). Ma infatti: ha fatto tutto nell’ultimo anno. Ora gli manca solo il battaglione Azov.
Un posto al sòla. “Adolfo Urso: ‘Bisogna liberare l’Africa dal controllo russo-cinese’” (Libero, 23.3). Che bello: dichiariamo guerra all’Africa.
Gra-tui-ta-men-te. “Tank, F-35 e portaerei. Le priorità della Difesa per le guerre di domani. I vertici militari hanno presentato in Parlamento le esigenze di riarmo. Per adeguare mezzi e organici alle lezioni dell’Ucraina servono oltre 30 miliardi extra” (Repubblica, 22.3). E vabbè, dai, che saranno mai oltre 30 miliardi extra all’anno dinanzi alla figata delle “guerre di domani”. A proposito, domani chi attacchiamo?
Vogliamo l’inchiesta. “Nello staff di Musumeci l’assessore che nascose i morti di Covid” (Repubblica, 23.3). Tutto pronto per la Commissione parlamentare d’inchiesta sul Covid.
Il titolo della settimana/1. “La figlia di David Rossi inchioda la Schlein” (Libero, 26.3). L’ha buttato giù lei?
Il titolo della settimana/2. “La storia del Ponte in Sicilia comincia con i cartaginesi. Da Plinio a Salvini” (Libero, 21.3). Uahahahahahah.
Il titolo della settimana/3. “Perché la ‘carta igienica’ deve far paura al Cremlino” (Foglio, 23.3). Oltreché a Renzi.

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