Ma mi faccia il piacere 11-03-2024

L’editoriale di Marco Travaglio

Ma mi faccia il piacere 11-03-2024

Sdoppiamenti. “Chiara Ferragni come Jocker sulla copertina de L’Espresso. L’influencer: ‘Denigrata e svilita, ora azioni legali’”, “Chiara Ferragni risponde alla copertina dell’Espresso: ‘Bellissima, grazie a tutti quelli che mi hanno scritto sui social’” (Repubblica.it, 8.3). Delle due l’una: o ci sono due Chiara Ferragni, o Repubblica ha due siti.

La seconda tragica Pina Fantozzi. “Travaglio mi dedica il suo editoriale in prima pagina utilizzando la tecnica patriarcale del dileggio dell’interlocutrice” (Pina Picierno, Pd, vicepresidente del Parlamento europeo, 8.3). Pina, non si sottovaluti: nessun patriarca, neppure Noé, riuscirebbe mai a dileggiarla meglio di quanto non faccia già lei.

Spese faraoniche. “La spesa pubblica per il Superbonus è fuori controllo e la genesi di questo disastro è tutta in capo a Giuseppe Conte e al M5S” (Davide Faraone, deputato Iv, Foglio, 9.3). Invece Iv che lo votò, Faraone incluso, e gli prestò anche il relatore Marattin, non c’entra.

Autocomplotto. “Renzi apre la Leopolda: ‘Certi pm violano la legge, volevano farci chiudere’” (Messaggero, 9.3). Poi ci è riuscito da solo.

Assi nella manica. “Con Schlein la musica sta cambiando, ma va rotto l’asse con i pm” (Enza Bruno Bossio, Direzione nazionale Pd, Unità, 28.2). Giusto: bisogna tornare a quello con i pregiudicati.

Le ultime parole famose/1. “È Todde la terza incomoda” (Renato Soru, Foglio, 23.2). “Come può il Pd allearsi con uno come Conte? Io credo che dalla Sardegna partirà una svolta. Renato Soru ha lasciato il partito e ha dato vita a una coalizione Sarda… vera alternativa credibile… Insomma, il vento della rivoluzione gentile è iniziato” (Andrea Viola, blogger Fattoquotidiano.it, 29.1). Ma infatti.

Le ultime parole famose/2. “Nikki Haley non accenna a lasciare” (Foglio, 24.2). “Haley decisa a restare in corsa” (Corriere della sera, 25.2). “Haley non molla” (Stampa, 26.2). Nikky Haley non ha nessuna intenzione di mollare” (Paolo Guzzanti, Riformista, 6.3). “Nikki Haley si ritira dalla corsa alla Casa Bianca” (Ansa, 6.3). E pazienza, è andata così.

Strettissima attualità. “Duello tra FdI e dem. Barricate Pd in Aul per la medaglia a Tito. Alla Camera la legge per levare l’onorificenza al massacratore slavo. La sinistra non ci sta e risponde con un emendamento: via tutti i riconoscimenti ai fascisti” (Libero, 7.3). Ancora niente su Napoleone.

Ha stato Putin. “In Polonia c’è il forte sospetto che le proteste degli agricoltori contro le importazioni di cereali ucraine siano alimentate dalla propaganda russa. Anche in Francia, dove la protesta rurale non accenna a calmarsi, il presidente Macron ha denunciato le ingerenze della disinformazione e della cyber guerra della Russia” (Foglio, 5.3). Ma certo, che ne sanno gli agricoltori dei cereali? Ovvio che chiedano lumi al noto agronomo Putin.

I garantisti. “La grandiosa Caporetto dei manettari”, “La condanna di Davigo è un passo in avanti”, “L’unico dossieraggio per ora è il suo”, “C’è un giudice a Brescia. Il codice penale vale più del codice Da Vigo” (Foglio, 8.3). “Peccato. È andata male. Condanna bis per Davigo, il pm moralizzatore per anni a reti unificate” (Riformista, 8.3). “Il giustizialista Davigo violò il segreto d’ufficio per colpire un collega” (Identità, 8.3). Com’era quella storiella che sono tutti innocenti fino alla Cassazione?

 

 

Colti sul fatto. “Intervista allo scrittore Percival Everett: ‘Gli Usa come l’Impero Romano, la democrazia è a rischio. Trump fa leva sull’ignoranza’” (Repubblica, 6.3). Quelli colti invece votano il rimbambito.

Trasceche? “L’esperienza del trascendentale, del verticale, è qualcosa che ho continuato a cercare sempre in altri luoghi dell’esistere” (Alessandro Baricco, Lettura-Corriere della sera, 10.3). Come può lo scoglio arginare il mare e il trascendentale essere verticale? O voleva dire trascendente?

M’annoi. “Parla Maurizio Mannoni. Dalla Di Cesare a Orsini, ‘chi l’ha detto che serve la sparata per fare audience’?” (Foglio, 8.3). Lui, a scanso di equivoci, non lo guardava nessuno.

Il titolo della settimana/1. “L’anno difficile di Fuortes, l’ex manager della Rai rimasto senza incarichi” (Corriere della sera, 9.3). Oh, no, povera stella, e adesso come facciamo?

Il titolo della settimana/2. “Da Golda Meier a Parenzo, vergogna antisemita” (Stampa, 9.3). Tipo la vergogna di storpiare il cognome a Golda Meir chiamandola Meier.

Il titolo della settimana/3. “Chi voleva incastrare Crosetto?” (Stefano Zurlo, Giornale, 8.3). Crosetto.

Il titolo della settimana/4. “Lo street artist italiano abbraccia lo zar. Calenda: ‘Gli utili idioti dei dittatori’” (Messaggero, 8.3). Poi ci sono quelli inutili.

Il titolo della settimana/5. “Vannacci: ‘Io candidato? Lo dirò qualche giorno prima’” (Repubblica, 4.3). Dopo, in effetti, sarebbe tardi.

Il titolo della settimana/6. “Per la pace, Hamas si arrenda” (Bernard-Henri Lévy, Repubblica, 8.3). Ci parla lui.

 

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