L’editoriale di Marco Travaglio
Ma mi faccia il piacere – 20-05-2024
Candidato coi Fiocchi. “Pietro Fiocchi candidato FdI col fucile, il cugino a capo dell’azienda di munizioni lo scarica: ‘Invitato formalmente a evitare riferimenti alla società’” (sito del Fatto, 14.5). Il classico pistola scarico.
La serva serve. “Sorpresa al Senato. La maggioranza si spacca, e il rinvio della Sugar Tax passa solo grazie al voto decisivo di Italia Viva! Ottimo lavoro” (Enrico Borghi, deputato Iv, X, 14.5). Poveretto, come s’offre.
Allucinazioni/1. “Schlein e Meloni si confronteranno su idee e punti di vista molto diversi di Europa, il confronto è opportuno, necessario e anche bello. Secondo me, nessuna delle due può fare 6-0 6-0 all’altra” (Debora Serracchiani, deputata Pd, Un giorno da pecora, RaiRadio1, 14.5). Infatti è finita 0-0 a tavolino.
Allucinazioni/2. “C’è chi si concentra sulle carte bollate per fermare il confronto fra due donne leader… Un fuoco di sbarramento dei maschi recalcitranti” (Francesco Boccia, capogruppo Pd al Senato, 17.5). Guarda che la par condicio è femminile.
Il rosicamerlo. “Contro tutti i rosiconi d’Italia Meloni e chlein si sono scelte e legittimate. E state sicuri che lo scontro non avrà la forza selvaggia del duello mortale, ma la forza civile del duello vitale”, “Ci perdono gli italiani ai quali è stata negata la civiltà del confronto. Ma solo apparentemente vince l’inciviltà dell’invidia di Conte, Tajani, Fratoianni e Calenda, la frustrazione delle mezze cazette che si sentono intere” (Francesco Merlo, prima e dopo la bocciatura del duetto Meloni-Schlein, Repubblica, 16 e 18.5). Ammazza quanto rosica il nemico dei rosiconi.
Plurale/1. “Lorenzo Guerini: ‘Più armi all’Ucraina. Il Pd sia plurale’” (Riformista, 6.5). Infatti ha detto armi.
Plurale/2. “Morani: ‘Con Tarquinio idee opposte, ma il Pd è plurale’” (Foglio, 15.5). I famosi dodici o tredici Pd.
Errori giudiziari. “Davvero non c’è da meravigliarsi che gli innocenti abbiano paura dei giudici” (Merlo, Repubblica, 17.5). Temono che assolvano qualche colpevole.
Riverenze. “Schlein, come altri leader di partito, è andata a riverire i magistrati riuniti a congresso… La volontaria subordinazione della politica ai magistrati, cominciata trent’anni fa, è spettacolare” (Mattia Feltri, Stampa, 14.5). Invece di andare a subordinarsi a Spinelli riverendolo sul suo yacht.
Il killer buono. “Spari al premier slovacco: ‘Fico vuole la dittatura’”, “Da von der Leyen a Meloni la solidarietà per il populista amico di Putin e Orban” (Stampa, 16.5).
“L’assalitore, un poeta e attivista non-violento ma con il porto d’armi” (Corriere della sera, 16.5). “Fico: l’autocrate putiniano accusato di ‘ndrangheta da sempre in guerra con giornalisti e giudici. Cintula: un cittadino al di sopra di ogni sospetto” (Repubblica, 16.5). “Cintula, il libertario, poeta con la pistola” (Giornale, 16.5). “Cintula, un ‘lupo solitario’. Il poeta ora rischia l’ergastolo. I vicini: una brava persona” (Corriere, 17.5). “L’attentato a Fico può accelerare la svolta autoritaria” (Domani, 17.5). Ma infatti: è il premier Fico che ha tentato il suicidio.
Sempre più Chiara. “Il vero binarismo è quello della differenza tra scienza e umanesimo, quello della differenza tra ragione e sentimento? No, sono… tutti … misurano, misurano tutto… Istruzione è un diritto, la cultura è una scelta del singolo. Come avere gli addominali. Non è che io mi sveglio la mattina e dico: ‘Ma perché io non ho la tartaruga?’. Cioè mi devo ricordare che non faccio 20 minuti di addominali al giorno. Questo è il problema… Ecco, è esattamente come la tartaruga, perché la cultura è una cosa pratica. Uno sceglie di passare, per prossimità, un certo numero di tempo e di ore a fare una cosa che sostanzialmente è leggere. Ecco, l’introduzione, diciamo, per abbattere questa dicotomia… bisognerebbe studiare tanta più matematica e fisica nelle scuole, come fanno tutti i Paesi emergenti: indiani, cinesi studiano molte più matematiche di noi” (Chiara Valerio al Salone del Libro, 12.5). Ma nel senso anafestico, si capisce.
Il titolo della settimana/1. “Caiazza: ‘Solo in Italia la politica contratta con le toghe la riforma della giustizia” (Unità, 14.5). Solo in Italia la riforma della giustizia la fanno i ladri e i loro avvocati.
Il titolo della settimana/2. “Bravo Pombeni, la Nato non abbaia” (Foglio, 14.5). Infatti spara.
Il titolo della settimana/3. “E se la cura dell’Italia fossero i partiti’” (Alessandro Campi, Messaggero, 13.5). No, quelli sono già la malattia.
Il titolo della settimana/4. “Vuoi fare il magistrato? Fatti 15 giorni in galera. Centinaia di sostenitori della proposta, tra cui Zanon, Fiandaca, Coppi, Manconi” (Unità, 15.5). Potrebbero cominciare loro.
Il titolo della settimana/5. “Toti, giornalismo da buco della serratura. L’invidia sociale tira più della verità dei fatti” (Riformista, 15.5). In effetti chi non vorrebbe essere Toti?
Il titolo della settimana/6. “Toti studia le carte per scagionarsi” (Giornale, 16.5). Vediamo un po’ cosa ho detto e cosa ho fatto.
Il titolo della settimana/7. “Inchieste, Meloni dà tempo a Toti” (Giornale, 15.5). Tanto, a occhio, deve averne parecchio.
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