L’editoriale di Marco Travaglio
Ha stato lui
Ma posto che c’è Putin, tramite l’ex Kgb o la Wagner o tutti e due, dietro le fake news planetarie, la Brexit, la prima vittoria di Trump (ma non la successiva sconfitta), la disfatta referendaria di Renzi, i trionfi di 5Stelle e Lega, il Conte-1 e metà del Conte-2, la missione russa anti-Covid a Bergamo Alta onde carpire segreti per il vaccino Sputnik, i No Vax (non chiedete come si concilino i No Vax col vaccino russo: è così e basta), la soprano Netrebko e il direttore d’orchestra Gergiev, i balletti di Ciaikovsky, le opere di Cechov e Dostoevsky, gli atleti olimpici e paralimpici russi e bielorussi, il tennista serbo Djokovic, i golpe in Niger, Mali e Burkina Faso, gli sbarchi di migranti da Libia, Algeria e Tunisia, il generale Haftar, il generale Vannacci, le proteste contro il caro-bollette, la rivolta dei trattori, l’astensionismo alle Europee, i successi di Le Pen e Mélenchon in Francia, di Fico in Slovacchia, di Orbán in Ungheria, di Vucic in Serbia, di Farage in Uk, di Afd e Wagenknecht (i “rosso-bruni”) in Germania, di Vox in Spagna e di Maduro in Venezuela.
Le tesi putiniane del Fatto, di Mini, Orsini, Basile, Spinelli, Rovelli, Barbero, Caracciolo, dei pacifisti, del generale Milley (americano) e di papa Francesco, il pogrom di Hamas del 7 ottobre 2023, i raid dei pirati yemeniti Houthi e i missili di Iran, Hezbollah e Hamas, le contestazioni mondiali per i massacri israeliani a Gaza, i cortei armeni contro la pulizia etnica in Nagorno Karabakh, i concerti di Pupo, Al Bano e Cutugno buonanima, le voci su Biden rincoglionito che invece sta una crema e sulle malattie di Carlo e Kate che invece stanno una favola, la condanna di Hunter Biden, le risate beote di Kamala Harris, il ritiro di Kennedy jr. a favore di Trump, il Vietnam, il Sudafrica, i Brics, Lula, Ciccio Kim, gli scontri in Kosovo, uno striscione dei Fedayn romanisti all’Olimpico, i sabotaggi al Tav francese rivendicati da sabotatori francesi, la Senna piena di merda balneabile per atleti olimpici con relativi conati, le polemiche sulla pugile algerina intersex e il ritiro-lampo dell’avversaria italiana, i comici russi al telefono con la Meloni, i saluti fascisti ad Acca Larenzia, la piattaforma Telegram di Durov arrestato in Francia appena fuggito da Mosca, il gruppo Musk, la Mongolia che poteva arrestare Putin ma non l’ha fatto, il film Russian at war a Venezia, gli attacchi hacker e i black out e i crash sull’intero orbe terracqueo, lo street artist Ciro Cerullo alias Jorit, l’accordo fra il Toro di Cairo e lo Zenit S. Pietroburgo per il centrocampista serbo Ilic, “Hvaldimir, la balena beluga sospettata di essere una spia russa e ritrovata morta in Norvegia” (Repubblica); ecco, posto tutto questo, siamo proprio sicuri che la sedicente Maria Rosaria Boccia non si chiami Galina Bocciov?
Sorgente ↣ : Ha stato lui – Il Fatto Quotidiano