I semi delle mele contengono cianuro? Sì è vero, contengono una piccola quantità di amigdalina, una sostanza che, se viene degradata, rilascia acido cianidrico, comunemente noto come cianuro. Ma non c’è da preoccuparsi, perché la quantità è talmente scarsa che è praticamente impossibile avvelenarsi. Forse non lo sai, ma molti noccioli e semi in natura contengono sostanze velenose: è il metodo che usa la natura per “difendere” le piante dalle aggressioni degli animali e assicurarsi che si moltiplichino.
Semi di mele e cianuro: perché si tratta di allarmismo inutile
Spesso on line circolano informazioni poco corrette o del tutto sbagliate: quando si tratta di cibo, inoltre, le notizie corrono via veloci spesso senza verifica, creando allarmismi inutili. Una di queste fake news riguarda le mele e il presunto cianuro contenuto nei suoi semi: non si tratta di presunto, in effetti, perché il cianuro è davvero contenuto nei semi delle mele, ma in una quantità assolutamente irrisoria.
Si stima che la dose letale media di cianuro per un adulto sia di circa 1,5 mg per chilogrammo di peso corporeo. Alcuni studi indicano che la quantità di amigdalina (la sostanza che si trasforma in cianuro) in un seme di mela può variare da pochi microgrammi a qualche decina di microgrammi: si tratta di una stima molto approssimativa, la quantità reale può essere anche inferiore. La conseguenza naturale di questo discorso è che è praticamente impossibile avvelenarsi con i semi di mela, pur masticandone una quantità importante. Mangiare occasionalmente qualche seme di mela è del tutto innocuo.
Ma perché i semi della frutta, e non solo delle mele, contengono cianuro? La risposta risiede nella strategia evolutiva delle piante. I semi sono essenziali per la riproduzione delle piante e contengono tutto il necessario per far crescere una nuova pianta: per proteggere questi preziosi “pacchetti di vita”, molte piante hanno sviluppato meccanismi di difesa naturali. Una di queste difese è la produzione di sostanze chimiche che possono essere sgradevoli o addirittura tossiche per gli animali, scoraggiandoli dal mangiare i semi e distruggerli.
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