Dopo i cercapersone, i walkie talkie. L’attacco contro Hezbollah, in Libano, prosegue il giorno dopo. Alcuni walkie talkie stanno esplodendo proprio nella roccaforte di Hezbollah, alla periferia di Beirut. Il primo bilancio delle esplosioni è di almeno tre morti, secondo quanto comunicato dall’agenzia ufficiale libanese.
La notizia delle esplosioni è stata resa nota da fonti vicine al gruppo e ai soccorritori. Oltre ai tre morti ci sarebbero anche centinaia di feriti per le esplosioni che hanno colpito Beirut e la valle della Bekaa. Alcuni strumenti radio sono esplosi anche durante i funerali delle persone uccise nell’attacco hacker di ieri.
Attacchi in Libano, esplodono i walkie talkie
Le esplosioni sono state registrate anche nella città di Sidone e in altre località meridionali del Libano. In particolare si parla di esplosioni di sistemi collegati ai pannelli solari e di macchine per le impronte digitali. Secondo i media libanesi, i walkie talkie esplosi facevano parte dello stesso carico dei cercapersone che sono invece detonati ieri.
Nelle esplosioni di ieri sono morte 12 persone e circa altre 500 hanno perso la vista. Tra questi ultimi c’è anche l’ambasciatore iraniano in Libano. Beirut ha accusato Israele di questi attacchi. Secondo alcune fonti Usa, Israele avrebbe deciso di far esplodere i cercapersone prima del previsto per il timore che Hezbollah scoprisse l’operazione.
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