Il Paese ha ricevuto dalla Commissione europea l’autorizzazione ad accedere a 500 milioni di euro dai fondi di coesione europei. Intanto il governo ha messo assieme una squadra per indagare sulla possibile origine criminale dei roghi
Il censimento dei danni nei comuni più colpiti dagliincendi in Portogallo è già iniziato. I danni alle abitazioni, alle colture agricole e agli impianti industriali sono ingenti, ma il governo vuole che la ricostruzione sia rapida e non burocratica. A tal fine, conta sull’aiuto dei fondi europei.
“Il dialogo con la presidente della Commissione europea ha portato alla decisione della Commissione di permettere al Portogallo di accedere a 500 milioni di euro dai fondi di coesione che sono stati stanziati per noi nei prossimi anni e di coprire i danni subiti con un tasso di contribuzione che, eccezionalmente, potrebbe anche essere del 100 per cento“, ha dichiarato il primo ministro Luís Montenegro ai giornalisti.
Secondo il premier, sarà una “procedura che, eccezionalmente, la Commissione consentirà di essere gestire direttamente dal governo, senza alcun obbligo di pre-requisito o pre-approvazione“.
Nel Portogallo centrale, il calcolo dei danni causati dagli incendi dovrebbe essere completato entro la fine della prossima settimana, ha dichiarato a Lusa la vicepresidente della Commissione regionale di coordinamento e sviluppo (Ccdr), Alexandra Rodrigues.
Nel Nord, la Ccdr ha reso disponibile “un modulo sul portale geografico dell’agricoltura per valutare i danni causati dagli incendi rurali alle aziende agricole della regione”.
Un pool per scoprire la possibile origine criminale degli incendi
Le dichiarazioni del primo ministro fanno seguito a una riunione con il ministro degli Affari interni, il ministro della Giustizia e il procuratore generale della Repubblica e i rappresentanti della polizia giudiziaria, della polizia di pubblica sicurezza e della Guardia nazionale repubblicana.
Si è trattato della prima riunione della squadra annunciata dall’esecutivo per indagare sulla possibile origine criminale degli incendi.
Montenegro ha inoltre dichiarato che verrà effettuata un’indagine esaustiva di tutte le inchieste attualmente in corso sul reato di incendio boschivo. L’obiettivo è quello di scoprire le motivazioni di coloro che sono già stati individuati e arrestati per questo reato.
“La correlazione tra questi eventi sarà analizzata in profondità, cercando di studiare le motivazioni di coloro che sono stati arrestati per questo reato. In modo da essere sicuri che non ci siano interessi particolari che possano essere preponderanti in accensioni non causate da eventi naturali o da atti di negligenza”, ha spiegato il capo del governo.
Mercoledì, il ministro dell’Agricoltura, José Manuel Fernandes, ha anche rivelato che un patto nazionale per la foresta è in preparazione da maggio.
“Ci stiamo lavorando. Domani (giovedì ndr) ci sarà il consiglio dei Ministri con varie decisioni che non anticipo, ma è già in corso e vogliamo avere questo patto entro la fine dell’anno”, ha aggiunto.
Gli incendi che hanno colpito il nord e il centro del Paese la scorsa settimana hanno causato nove morti e più di 160 feriti.
Secondo la polizia di pubblica sicurezza, che gestisce il 112, tra il 15 e il 19 settembre ci sono state circa 9mila chiamate al giorno in relazione agli incendi boschivi.
Gli incendi hanno consumato circa 135mila ettari di foresta tra il 15 e il 20 settembre, per un totale di quasi 147mila ettari di superficie bruciata quest’anno, il terzo peggior record dell’ultimo decennio.
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