Davanti all’escalation mediorientale voluta dal primo ministro di Israele, Benjamin Netanyahu, gli Stati Uniti hanno deciso di rafforzare le proprie capacità di supporto aereo in tutta l’area. Una mossa decisa in prima persona dal presidente Joe Biden che ha ordinato al Pentagono di rivedere l’organizzazione delle truppe in Medio Oriente, temendo che dopo l’uccisione del leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah, l’Iran possa decidere di reagire.
“Gli Stati Uniti sono determinati a impedire all’Iran e ai partner sostenuti dall’Iran di sfruttare la situazione o espandere il conflitto”, ha detto in una nota il portavoce del Pentagono, il maggiore generale Patrick Ryder, che poi ha lanciato un messaggio a Teheran: “Se usassero questo momento per prendere di mira il personale o gli interessi americani nella regione, gli Stati Uniti prenderanno ogni misura necessaria per difendere il nostro popolo”.
Stando a quanto trapela, sarebbero già in partenza per l’area diversi contingenti militari.
Biden corre in soccorso di Netanyahu. Il leader Usa teme una reazione dell’Iran e ordina al Pentagono di rafforzare le proprie capacità aeree
Quel che è certo è che la situazione è delicata e gli Stati Uniti di Biden non vogliono farsi cogliere impreparati. Per questo, in attea di capire chi prenderà la guida di Hezbollah e i relativi piani militari del gruppo sciita, gli Usa hanno già inviato truppe aggiuntive a Cipro al fine di potenziare l’evacuazione dei civili americani in Libano.
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