La Francia è stata un importante sostenitore di Israele, difendendo per anni il suo diritto all’autodifesa e vendendo ogni anno al Paese una media di venti milioni di euro di attrezzature militari
Centinaia di manifestanti sono scesi in piazza a Parigi per chiedere la fine degli attacchi aerei israeliani in Libano.
I raduni arrivano mentre almeno 105 persone sono state uccise e altre 359 ferite negli attacchi israeliani di domenica sul Paese.
“Abbiamo un solo obiettivo: mostrare l’unità del popolo libanese”, ha dichiarato Hassan Daher, portavoce dei gruppi che organizzano la protesta.
“Un’immagine che mostra tutti i libanesi, da tutto il Libano, da diverse correnti politiche, che sostengono il Libano, i rifugiati, le vittime, che sostengono e difendono il nostro Paese”.
Il gruppo militante libanese Hezbollah ha confermato che Nabil Kaouk, il vice capo del Consiglio centrale, è stato ucciso sabato, diventando così il settimo alto dirigente di Hezbollah assassinato in attacchi israeliani in poco più di una settimana.
L’annuncio arriva dopo che il leader del gruppo, Hassan Nasrallah, è stato ucciso in un attacco contro un sobborgo meridionale di Beirut venerdì sera.
Dall’inizio della guerra a Gaza, in ottobre, Israele e Hezbollah si sono scambiati quasi quotidianamente colpi di arma da fuoco, provocando lo sfollamento di decine di migliaia di persone su entrambi i lati del confine.
Israele ha intensificato l’assalto aereo al Libano, con oltre 700 morti solo nell’ultima settimana.
Sabato Israele ha spostato le truppe vicino al confine settentrionale, facendo temere un’imminente offensiva di terra nel Paese.
La Francia è stata un importante sostenitore di Israele, difendendo per anni il suo diritto all’autodifesa.
Un rapporto sulle esportazioni di armi presentato al Parlamento dal ministero della Difesa nel luglio 2023 ha mostrato che la Francia ha rilasciato 767 licenze di esportazione a Israele dal 2015. Ogni anno la Francia vende a Israele attrezzature militari per un valore medio di venti milioni di euro.
Ad aprile, undici Ong di Parigi, tra cui Amnesty International, hanno presentato una causa in tribunale per fermare le vendite di armi della Francia a Israele, sostenendo che i civili di Gaza sono stati presi di mira.
Il tribunale ha respinto la richiesta a maggio.
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