L’uragano Helene ha colpito la costa occidentale degli Stati Uniti, in particolare la Carolina del Nord, provocando 133 morti e centinaia di dispersi. Intanto Taiwan trema per l’arrivo del tifone Krathon, previsto per mercoledì
Almeno 133 persone sono morte e altre centinaia risultano ancora disperse dopo che l’uragano Helene si è abbattuto negli ultimi giorni sullo Stato della Carolina del Nord, negli Usa, impantanando le strade, causando diversi blackout e problemi alla viabilità.
Si tratta della peggiore inondazione che la Carolina del Nord abbia mai visto in un secolo, con stime di precipitazioni che in alcune aree hanno superato i 61 centimetri.
I danni peggiori dell’Uragano Helene nella Carolina del Nord
I funzionari del centro turistico di Asheville, duramente colpito, hanno dichiarato martedì che il loro sistema idrico ha subito danni “catastrofici” che potrebbero richiedere settimane per essere completamente riparati.
Il governatore della Carolina del Nord Roy Cooper l’ha definita “una tempesta senza precedenti che richiede una risposta senza precedenti”.
Funzionari governativi, gruppi di soccorso e volontari hanno lavorato per consegnare rifornimenti per via aerea, su camion e persino a dorso di mulo alla città e alle comunità montane circostanti. Almeno 40 persone sono morte nella contea.
Joey Hopkins, segretario ai trasporti della Carolina del Nord, lunedì ha chiesto alla popolazione di non percorrere le strade della parte occidentale dello Stato a causa dei danni “gravi”. “Non vi vogliamo qui se non vivete qui e non state aiutando con la tempesta”, ha detto in una conferenza stampa.
Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha scritto sulla piattaforma di social media X che l’uragano Helene non è stato solo “catastrofico”: “è stata una tempesta storica per l’intero sud-est e per l’Appalachia”. “Stiamo mobilitando ogni risorsa per garantire che le famiglie sfollate possano iniziare a tornare a casa e che le comunità devastate possano iniziare a ricostruire”.
Taiwan si prepara all’arrivo del tifone Krathon
Taiwan ha chiuso martedì scuole e uffici e ha evacuato centinaia di persone dalle aree vulnerabili dell’isola, in vista di un forte tifone che dovrebbe colpire la sua costa occidentale dopo aver colpito le isole filippine settentrionali.
Decine di voli sono stati cancellati e più di 500 persone sono state evacuate dalle regioni montuose soggette a frane. Il ministero della Difesa ha dichiarato che quasi 40mila truppe sono state mobilitate per aiutare i soccorsi.
Il tifone Krathon dovrebbe colpire la città portuale di Kaohsiung, nel sud-ovest dell’isola, mercoledì mattina. Secondo l’Amministrazione meteorologica centrale, il tifone dovrebbe poi spostarsi verso il centro di Taiwan e a nord-est verso il Mar Cinese Orientale.
Si prevede che mercoledì e giovedì sarà avvertito anche nella capitale Taipei, nel nord dell’isola. Il sindaco di Kaohsiung, una città di 2,7 milioni di abitanti, ha chiesto ai residenti di rimanere in casa e di evitare le aree a rischio di inondazioni e frane vicino ai fiumi, al mare e alle montagne.
Nelle zone montuose circostanti sono previsti fino a 80 centimetri di pioggia. Il sindaco Chen Chi-mai ha dichiarato che Krathon sarà “non meno potente” del tifone Thelma del 1977, che devastò la città causando 37 morti e 298 feriti.
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