12 istituti su 17 sono sovraffollati


Come si sente ripetere sempre più spesso, le carceri minorili sono al collasso. A lanciare l’ennesimo allarme è l’associazione Antigone che ha presentato oggi il dossier sugli istituti penali minorili da cui emerge che il sovraffollamento è arrivato a livelli critici. “Non avevamo mai visto nulla di simile. Nonostante la nostra lunga esperienza nel monitoraggio delle carceri italiane, è la prima volta che troviamo un sistema minorile così carico di problemi e denso di nubi” è quanto afferma il rapporto.

Nel documento Antigone chiede che la politica e l’opinione pubblica non si girino dall’altra parte: “Si continua a chiudere in carcere dei minorenni senza alcun progetto educativo, senza alcun piano di accoglienza, senza alcuna possibilità di reintegrazione sociale”. Insomma – si sottolinea – “nelle carceri minorili si respira una tensione mai vista prima, data dall’affollamento e dalla progressiva chiusura del sistema. Da tanti istituti penali minorili ci segnalano la chiusura di attività, le difficoltà per i volontari, il ritorno a un modello di detenzione fatto solo di cancelli e sbarre, i trasferimenti forzati”.

Davanti a disagi, problemi e limitazioni “i ragazzi protestano” al fine di far arrivare la propria voce all’opinione pubblica. Il problema, segnala Antigone, è che anziché venire ascoltati, si preferisce “enfatizzati i loro gesti, parlando dei giovani come di pericolosi criminali che devastano e distruggono, ben oltre quella che emerge dalle nostre rilevazioni come la realtà degli accadimenti. Ci sarebbe invece un gran bisogno di stemperare gli animi”.

Le carceri minorili scoppiano: 12 istituti su 17 sono sovraffollati

Dati alla mano, “i posti negli istituti penali minorili sono 516. A fronte delle 569 presenze di metà settembre, il tasso di affollamento medio è dunque pari al 110%. Non si tratta solo di qualche Istituto particolarmente pieno, ma di una situazione diffusa in tutto il Paese: dei 17 istituti penali minorili presenti sul territorio, ben 12 ospitano più persone di quelle che dovrebbero”.

“Il più sovraffollato in termini percentuali”, prosegue il documento, “è l’istituto penale minorile di Treviso, con 22 ragazzi per 12 posti regolamentari (tasso di affollamento 183,3%). Seguono il Beccaria di Milano, con 54 ragazzi per una capienza di 37 (145,9%) e l’IPM di Acireale con 22 ragazzi per una capienza di 17 posti (129,41%). Nei 5 Istituti attualmente non sovraffollati, si registra comunque una situazione assai precaria, essendo tutti al limite della capienza. In tutti e cinque basterebbero solo un ingresso in più per superare i posti disponibili”.

L’impennata nelle carceri minorili causata dal decreto Caivano

“L’impennata degli ingressi negli istituti penali minorili non si distribuisce uniformemente lungo l’arco dei mesi considerati: se negli undici mesi che vanno dall’ottobre 2022 al settembre 2023, quando è entrato in vigore il cosiddetto Decreto Caivano, le presenze in Istituti penali minorili sono aumentate di 59 unità, nei successivi undici mesi l’aumento è stato di 129, ovvero più del doppio”. Lo spiega Antigone nel dossier pubblicato oggi.

“E, inoltre, quest’ultimo numero è assolutamente falsato al ribasso: sarebbero ben di più i ragazzi oggi in Istituti penali minorili se non fosse che il decreto in questione ha permesso il trasferimento al sistema degli adulti di tanti ragazzi che, avendo commesso il reato da minorenni, avevano compiuto la maggiore età. Oltre al dato statico, a raccontare la crescita delle presenze Istituti penali minorili è il numero degli ingressi registrati dall’inizio dell’anno”, si aggiunge.

Sempre il documento afferma che “al 15 settembre 2024, gli ingressi sono stati 889. Nello stesso periodo del 2023 gli ingressi erano stati 764. In un solo anno si è registrata una crescita del 16,4 per cento. Il confronto con gli anni passati rende ancora più evidente il volume della crescita. Dopo il biennio del Covid, il numero degli ingressi in Istituti penali minorili è rapidamente tornato a salire, superando il dato pre-pandemico. L’incremento è evidente sin dal 2022, registrando nell’ultimo anno un tasso di crescita senza precedenti”.



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