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Bassa la percentuali di studenti che fin dai primi anni di scuola imparano due o più lingue straniere, ma negli ultimi anni è stato registrato un leggero aumento
Secondo Eurostat, nel 2022 il 6,5% degli studenti della scuola primaria nell’Ue ha imparato due o più lingue straniere.
L’apprendimento delle lingue straniere in età precoce presenta numerosi vantaggi: migliora la comprensione del mondo, permette di conversare con i vicini, di scoprire contenti multimediali in lingua originale e aiuta a farsi capire meglio (per la maggior parte) durante le vacanze all’estero.
Il multilinguismo amplia le opportunità professionali, migliora l’accesso ai servizi e favorisce la coesione sociale rafforzando il dialogo interculturale. Studi scientifici dimostrano inoltre che parlare più di una lingua può ritardare l’insorgenza del morbo di Alzheimer.
È quindi un’ottima idea studiare le lingue straniere a scuola il prima possibile. Tuttavia, l’apprendimento delle lingue straniere non è uniforme nei Paesi dell’Ue. Quali sono gli alunni europei che studiano di più le lingue straniere?
Apprendimento multilingue in minoranza
Secondo Eurostat, nel 2022 il 6,5% degli alunni della scuola primaria dell’Ue studiava due o più lingue straniere.
Il Lussemburgo era l’unico Paese dell’Ue in cui la maggioranza degli alunni della scuola primaria (79,6%) imparava due o più lingue straniere.
Parte di questo successo potrebbe risiedere nella metodologia di Eurostat. Il documento afferma che, sebbene le lingue ufficiali del Lussemburgo siano il francese, il tedesco e il lussemburghese, ai fini delle statistiche sull’istruzione il francese e il tedesco sono stati conteggiati come lingue straniere. Seguono la Lettonia (37,2%), la Grecia (34,9%) e l’Estonia (33,6%).
Sebbene lo studio di due o più lingue straniere sia una minoranza, la buona notizia è che l’apprendimento delle lingue è in aumento in tutta l’Ue.
Tra il 2013 e il 2022, la percentuale di alunni della scuola primaria nell’Ue che imparano almeno due lingue straniere è aumentata dal 4,6% al 6,5%. Al contrario, nei nove Paesi dell’Ue in cui la percentuale è diminuita, la Polonia (-6,8%) e il Lussemburgo (-4,2%) hanno registrato il calo più significativo.
Ritorno alla scuola media
A livello secondario inferiore, nel 2022 il 60,7% degli alunni studiava due o più lingue straniere. Le quote più alte sono state osservate in Finlandia (98%), Italia (96%) e Grecia (96%).
In Finlandia, a seconda della loro lingua madre, gli studenti devono scegliere tra finlandese e svedese. Entrambe sono state considerate lingue straniere ai fini delle statistiche sull’istruzione, ha chiarito Eurostat. Le quote più basse sono state invece osservate in Irlanda (6,1%), Ungheria (6,6%) e Austria (7,7%).
Come nell’istruzione primaria, l’apprendimento delle lingue straniere è in aumento nella scuola media.
Rispetto al 2013, la percentuale di studenti della scuola secondaria inferiore nell’UE che apprende almeno due lingue straniere è salita al 60,7% nel 2022, dal 58,4%.
Questa percentuale è aumentata maggiormente in Cechia (24,1%), Francia (21,8%) e Belgio (18,5%). Ma si tenga presente che il Belgio ha tre lingue ufficiali di Stato: Olandese, Francese e Tedesco.
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