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Se non puoi vincere, non partecipare. E, se riesci, rimanda più che puoi. È il ragionamento abbracciato da settimane dal centrodestra sulla ratifica a presidente della Rai di Simona Agnes. Una ratifica che non ha i voti necessari in commissione di Vigilanza (ne mancano due, che dovrebbe trovare tra l’opposizione). E così la maggioranza continua a boicottare le sedute convocate dalla presidente Barbara Floria. Come ha fatto anche ieri. Nonostante la legge preveda la ratifica del presidente entro 10 giorni dalla nomina.
Voto rimandato a dopo le elezioni liguri
Ma l’assenza di ieri è ancora più strategica (per il centrodestra) perché lo stallo non si sbloccherà prima del voto in Liguria di fine ottobre. Tanto che la prossima riunione della commissione è stata rinviata a data da destinarsi. Se ne parlerà a novembre. Forse. Intanto, come ormai è una consuetudine dopo ogni seduta andata a vuoto, fioccano gli scambi di accuse.
“La Vigilanza Rai sta perdendo la sua funzione di garanzia per l’atteggiamento irrispettoso della maggioranza che ne blocca i lavori per i propri giochi politici. Scappano dalle responsabilità e riducono irresponsabilmente un organo di controllo e garanzia ad avamposto di strategie politiche”, commenta la dem Annamaria Furlan.
La maggioranza “sta paralizzando la commissione” perché “sono divisi, non si sono messi d’accordo. La Rai è una grande azienda pubblica che non può rimanere ancora per molto senza presidente. Anche perché la manovra appena approvata conferma il taglio da 90 a 70 euro del canone anche per il prossimo anno. Tengono ferma la nomina a presidente, continuano a tagliare risorse, mentre tele Meloni inanella l’ennesimo flop” fa eco l’Adv Peppe De Cristofaro.
A destra in trincea il partigiano Gasparri
Sull’altro versante parla solo Maurizio Gasparri (Fi è il primo sponsor di Agnes ed è molto interessata a “controllare” la Ra, visto che è il partito di Mediaset): “Ciò che sta accadendo in Vigilanza è molto chiaro: c’è una proposta di elevata qualità per la presidenza dell’azienda su cui le sinistre rifiutano di confrontarsi. Assistiamo a un boicottaggio continuo delle riunioni che prima vengono convocate per fare le necessarie valutazioni e poi vengono puntualmente disertate dagli stessi che le convocano. Probabilmente le sinistre temono di dividersi anche su questo e, quindi, preferiscono portare avanti un ‘Aventino’ pregiudiziale”.
Ma se la legge prevede una maggioranza qualificata per la ratifica della presidenza è perché il presidente deve essere di “garanzia”, anche se non soprattutto per le minoranze. Se Agnes non ha i voti dell’opposizione, significa che non è considerata una garanzia. Con buona pace di Gasparri.
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