Ma mi faccia il piacere – 01-07-2024

L’editoriale di Marco Travaglio

Ma mi faccia il piacere – 01-07-2024

I portafortuna. “Joe Biden non ce la fa… Cambiare cavallo è un dovere per tutti” (Matteo Renzi, senatore Iv, X, 28.6). “Biden doveva provarci, ma ora è urgente il cambio di cavallo” (Giuliano Ferrara, Foglio, 29.6). Quindi c’è speranza persino per Biden.

Un sincero democratico. “I dem hanno sbagliato a volere il duello fra Biden e Trump” (Alan Friedman, Stampa, 29.6). Dovevano fingere che Biden scoppiasse di salute fino alle elezioni e poi, a cose fatte, avvisare gli elettori che avevano votato uno inabile a governare. Però il golpista è Trump.

Entrate e uscite. “Meloni esce a pezzi dal confronto sulle nomine in Europa” (Davide Faraone, capogruppo Iv alla Camera, 28.6). Parola di quelli che non ci sono manco entrati.

Barbera, champagne. “Augusto Barbera, presidente della Consulta: ‘Il premierato? Rivedere la forma di governo non solo è legittimo, ma è necessario’” (Sole 24 ore, 28.6). Il presidente della Corte incostituzionale.

Ora d’aria/1. “Toti, vertice di giunta ai domiciliari: ‘Maggioranza ancora più unita’” (Corriere della sera, 25.6). Sentono aria di casa: lo fanno per ambientarsi.

Marina mercantile. “Parla Zan (Pd): ‘Marina Berlusconi in confronto a Meloni è una progressista’” (Foglio, 28.6). Ma va’ ma ciapà i ratt.

Incassese. “Gli italiani e la corruzione. Ma è un fenomeno così pervasivo? E poi come si fa a calcolarla: con i titoli dei giornali o con i numeri?” (Sabino Cassese, Foglio, 28.6). Massì, dài che è tutta un’invenzione.

Le centurie di Nostradamus. “I dubbi del Colle sull’Autonomia. Sotto attento esame norme e coperture. Il Quirinale si prenderà fino a 30 giorni” (Repubblica, 24.6). “Autonomia, il faro del Quirinale. Mattarella si riserva di prendere il giusto tempo” (Stampa, 24.6). “Il presidente Mattarella ha promulgato la legge sull’autonomia differenziata, dopo 6 giorni dalla sua approvazione definitiva da parte del Parlamento, smentendo le ipotesi di un esame non velocissimo da parte del Colle” (Ansa, 27.6). I famosi dubbi del famoso faro.

 

Polli Aja. “I mandati di arresto della Corte penale internazionale contro Shoigu e Gerasimov indicano che la giustizia per i crimini russi contro gli ucraini è inevitabile e che nessuno può proteggere i criminali russi dalle loro responsabilità. Ora mi aspetto ulteriori mandati di arresto” (Volodymyr Zelensky, presidente dell’Ucraina, 25.6). Dev’essere per questo che il governo ucraino non riconosce la Corte penale internazionale.

Chi la fa l’aspetti/1. “Oggi l’Europa impone una sanzione senza precedenti: l’interdizione di Russia Today e Sputnik sul mercato dell’Ue su tutti i media: televisione, satellite, streaming, app, Iptv e Isp, per vietare in tutta Europa che la macchina mediatica del Cremlino possa agire” (Thierry Breton, commissario europeo per il Mercato interno, Ansa, 1.3.2022). “Il Consiglio dell’Unione Europea ha deciso oggi di sospendere le attività di diffusione nell’Ue di altri quattro organi di informazione che diffondono e sostengono la propaganda e la guerra di aggressione russe in Ucraina: Voice of EuropeRia NovostiIzvestia e Rossiyskaya Gazeta” (comunicato Ue, 17.5.2024). “Il bavaglio di Putin ai media occidentali. La Russia intende bloccare l’accesso a ben 81 giornali di 25 Paesi Ue. Oscurate StampaRepubblica, Rai e La7” (Stampa, 26.6.2024). “La Russia oscura i media occidentali. Colpita Repubblica” (Repubblica, 26.6.2024). L’allievo ha superato i maestri.

Chi la fa l’aspetti/2. “’Kim pronto a mandare uomini in Ucraina’. I timori del Pentagono” (Repubblica, 27.6). E chi si crede di essere, Macron?

Case/1. “Paita traccia la road map (e si candida?): ‘Italia viva verso la casa dei riformisti’” (Riformista, 26.6). Quella di riposo.

Case/2. “Occupare le case è l’unica politica abitativa che resta” (manifesto, 25.6). Per chi fosse interessato, la sede del manifesto è in via Angelo Bargoni 8, Roma.

Catalano. “Salis: ‘Meglio Bruxelles del carcere ungherese’” (Giornale, 25.6). Ma va?

Il titolo della settimana/1. “Parla Bertinotti: ‘Dal conflitto allo spettacolo: finito il ’900 è finita la grande politica’” (Unità, 26.6). Ed è arrivato lui.

Il titolo della settimana/2. “’Trump sta perdendo’. Parola di Karl Rove” (Foglio, 26.6). Uahahahahah.

Il titolo della settimana/3. “Marina scuote il Palazzo sull’etica” (Giornale, 27.6). Vedi sopra.

Il titolo della settimana/4. “Silvio Berlusconi Editore, ovvero c’è ancora speranza per i liberali” (Foglio, 26.6). Quella che chiuda.

Il titolo della settimana/5. “Trame nere contro la Ue” (Repubblica, 25.6). Ci invade il battaglione Azov?

Il titolo della settimana/6. “Arriva il decreto carceri: pene scontate nelle coop” (Messaggero, 24.6). Soprattutto alla cassa.

Il titolo della settimana/7. “L’autonomia differenziata non è un sacrilegio” (Aldo Cazzullo, Corriere della sera, 27.6). È solo una cagata.

Il titolo della settimana/8. “Sabino Cassese: ‘L’Autonomia differenziata? Un assetto disegnato dai costituenti. L’alternativa è tornare a Napoleone’” (Stampa, 21.6). Biden, al confronto, è lucido.

 

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Ma mi faccia il piacere – 24-06-2024

L’editoriale di Marco Travaglio

Ma mi faccia il piacere – 24-06-2024

Il piano. “Nordio: ‘Pronto il piano carceri’” (Sole 24 ore, 20.6). I soliti lenzuoli annodati?

Neolingua. “Stoltenberg: per la pace servono più armi” (Stampa, 18.6). E per l’aria buona più scoregge.

In formissima. “I trucchi sulla senilità di Biden. Un’ondata di fake news a basso costo. La campagna di Trump… per far apparire il presidente confuso. Basta lavorare sulle inquadrature e sui tagli per trasmettere un’idea falsata” (Domani, 18.6). Ma infatti lo vedono tutti che sta una favola.

Fratodanni. “Fratoianni: “Sto con Salis, occupare case non sia reato” (Dire, 22.6). Ce ci dà l’indirizzo, cominciamo dalla sua.

Chiarissima. “Le parallele Otm e Ci nello spazio cartesiano della mia testa avrebbero rivelato – illuminazione di portata fantozziana, Gesù in sala mensa, avrei citato Paolo Villaggio – immediatamente e definitivamente, rette divergenti” (Chiara Valerio, Repubblica, 20.6). Con scappellamento perpendicolare.

Cappellate. “Ti ricordi che bello il M5S che mandava tutti a fare in culo e dava di ‘puttana’ a Rita Levi Montalcini?” (Stefano Cappellini, Repubblica.it, 21.6). Talmente bello che né il M5S né alcuno del M5S ha mai mandato tutti a fare in culo (Grillo ci mandò i 21 parlamentari condannati per reati dolosi al VDay del 2007, due anni prima di fondare i 5S), né ha mai detto quella cosa della Levi Montalcini (la disse Grillo in un suo spettacolo nel 2001, otto anni prima di fondare i 5S). Ma Cappellini è così: è troppo impegnato a ricordare ciò che non è mai accaduto per accorgersi di ciò che accade.

Nostalgia canaglia. “In cosa sbaglia Conte? Il nostro modello aveva delle regole che interpretavano dei principi e questi principi definivano un’identità. Oggi si sta cambiando qualche regola qua e là senza capire che viene meno l’identità. L’han capito i milioni di italiani che non sono andati a votare” (Davide Casaleggio, Otto e mezzo, La7, 21.6). Finalmente un’analisi sensata sulle Europee: agli elettori manca tanto la piattaforma Rousseau.

Il sovranista. “Fake news, l’allarme di Mattarella: dalla Russia tempesta inaccettabile” (Corriere della sera, 19.6). Vengono qui a rubare il lavoro ai giornalisti italiani.

Sono pazzi questi francesi. “Perrineau: ‘Quando c’è una crisi parlamentare, voi italiani sapete formare governi tecnici, ma per noi francesi è qualcosa di inedito, non è nella nostra tradizione. Ci manca un Draghi’” (Repubblica, 23.6). Potremmo sempre affittarglielo.

Fake news. “I colloqui fraintesi. L’occidente non costrinse Kyiv a ritirarsi dai negoziati nel 2022” (Foglio, 18.6). “Nel marzo 2022… credo davvero che esistesse una chance per il cessate il fuoco fra Putin e Zelensky… Poi gli occidentali decisero di continuare a colpire Putin… Hanno bloccato la mia mediazione… Pensai che era sbagliato” (Naftali Bennett, ex premier israeliano, 4.2.2023). Ah, queste fake news putiniane.

Doppiopesismo. “Toti e Grillo, il doppiopesismo dei pm. Giudizio immediato in vista per il governatore, archiviazione per il caso Moby” (Giornale, 19.6). Uno ha commesso reati, l’altro no.

Vestivamo alla marinara. “Toti chiede ai giudici di fare incontri politici” (Libero, 17.6). Potrebbe trascorrere i domiciliari sullo yacht di Spinelli.

Il suggeritore. “Galera e buttare la chiave” (Matteo Salvini, Lega, 19.2.2020). “Toti sequestrato, una roba da Urss” (Salvini, 21.6.2024). Tranquillo, ti han solo preso in parola.

La vedova Mes. “Senza Mes ci allontaniamo dall’euro: un errore rifiutare l’aiuto di Bruxelles” (Veronica De Romanis, Stampa, 23.6). Dài, su, regalatele il Mes per il compleanno, così la pianta.

De Coubertain. “Meloni, Schlein e una vittoria per due che fa bene alla partecipazione” (Barbara Stefanelli, Sette-Corriere della sera, 21.6). Col nuovo record di astensioni.

Mai una gioia. “Violante se ne va: ‘Lascerò la Fondazione Leonardo. Ne avrò una mia. Non condivido la nuova linea’” (Foglio, 23.6). Oh no, e adesso come facciamo?

Il titolo della settimana/1. “Nessun dubbio: Zelensky è legittimo. Secondo un sondaggio, il 70% degli ucraini concorda che debba rimanere presidente fino alla fine della legge marziale” (Foglio, 19.6). Massì, basta con quella roba chiamata elezioni.

Il titolo della settimana/2. “Premio Draghi. Strattonato per incarichi europei, resta l’italiano immeritato” (Foglio, 18.6). Ma infatti, lasciamolo dov’è: non ce lo meritiamo.

Il titolo della settimana/3. “L’estremismo di Elly, simile a quello di Trump” (Paolo Macry, Riformista, 20.6). Uahahahahah.

Il titolo della settimana/4. “Posizioni No Vax, attacchi a Bergoglio: perché su Viganò incombe la comunica” (Stampa, 22.6). Per il dogma dell’Immacolata Vaccinazione.

Il titolo della settimana/5. “La Francia che odia Macron, un popolo da psicanalizzare” (Giuliano Ferrara, Foglio, 17.6). Sarà normale chi lo ama.

Il titolo della settimana/6. “Nomine Ue, Meloni gela Ursula” (Messaggero, 18.6). Avrà acceso il condizionatore.

Il titolo della settimana/7. “Il tour di Zelensky. Ora Kiev è ottimista: ‘Il tempo è con noi’” (Domani, 18.6). Piove?

 

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Ma mi faccia il piacere – 17 – 06 – 2024

L’editoriale di Marco Travaglio

Ma mi faccia il piacere – 17 – 06 – 2024

Le ultime parole famose. “La fine del Pd sarà sia con Elly sia senza Elly. Ma se Elly Schlein diventa segretario del Pd, metà partito passa con noi, e forse sono stato prudente” (Matteo Renzi, L’aria che tira, La7, 3.10.’22). Fassino, è lei?

Bagaglino. “Pd, voglia di una nuova Margherita. E Prodi punta su Sala federatore” (Giornale, 13.6). Il Salone Margherita.

Il Soviet del Tavoliere. “Io voglio cacciare i leninisti dalle nostre città, da Lecce, dalla Puglia, dall’Italia e dall’Europa” (Adriana Poli Bortone, candidata FdI a sindaco di Lecce, 1.6). Per tutti i camerati della mozione Poli Bortone: Lenin è morto!

Mai dire mai. “Piuttosto che votare per Di Maio, Speranza, Cirinnà e Fratoianni io emigro!” (Roberto Salis, padre di Ilaria, Twitter, 18.9.22). “Bisogna capire se nelle istituzioni italiane c’è una persona come la Thatcher o come il Nano Mammolo” (Roberto Salis, Tg3, 10.6). Coma passa, il tempo.

San Paolo. “Paolo Signorelli è un giovane giornalista che da anni non salta una domenica in chiesa, va regolarmente in pellegrinaggio a Medjugorje, aiuta chiunque sia in difficoltà” (Francesco Lollobrigida, ministro FdI dell’Agricoltura, dopo le dimissioni del suo portavoce per le chat antisemite e filofasciste, 11.6). Salutava sempre.

Pussa via. “Mosca esulta per il voto. La freddezza di Zelensky” (Messaggero, 11.6). È proprio il concetto di voto che non gli va giù.

Dazi amari. “Draghi ‘benedice’ i dazi: ‘Bisogna riparare i danni causati dall’eccesso di import da Russia e Cina’” (Giornale, 15.6). È il famoso libero mercato.

If. “Draghi: ‘Se non fosse per la tecnologia, la nostra produttività sarebbe uguale a quella americana’” (Stampa, 15.6). E se mio nonno avesse le ruote sarebbe un tram.

Salis e tabacchi. “Salis libera, Toti dentro. Testacoda giudiziario” (Libero, 15.6). “Fuori Salis, dentro Toti” (Verità, 15.6). “Salis libera e Toti agli arresti deve farci riflettere (sic, ndr) su quale delle due nazioni, Ungheria e Italia, sia una democrazia compiuta” (Alessandro Sallusti, Giornale, 15.6). Ma infatti.

Colle&Balle. “Il Giornale al Quirinale. Mattarella: ‘Il quotidiano garantisce notizie certificate’” (Giornale, 15.6). Poi ci sono le eccezioni che confermano la regola.

A babbo morto. “Il patto decennale tra Usa e Ucraina” (Corriere della sera, 14.6). Solo decennale? Viste le ultime performance di Biden, si direbbe almeno trentennale.

La parola agli esperti. “Andriy Shevchenko: ‘Nella mia Ucraina si continua a morire. I nostri gol lo ricorderanno al mondo’”. “Lilian Thuram: ‘L’estrema destra detta l’agenda, in troppi condividono il razzismo. Bardella? Masrketin politico. Macron? Chiediamoci se il presidente non abbia troppo potere’”. (Stampa, pagg. 8 e 13, 14.6). Che ideona: la geopolitica affidata alle vecchie glorie del calcio. E Gascoigne che dice?

Logica stringente. “Pier Silvio Davigo. L’ex pm fa come Berlusconi, prima attacca i giudici e poi sceglie l’avv. Coppi per salvarsi” (Foglio, 14.6). Quindi, siccome Coppi prima di B. aveva difeso Sabrina e Cosima Misseri per il delitto di Avetrana, B. era pure un omicida?

Messaggio recepito. “L’amarezza di Renzi: ‘Lotteremo ancora’” (Giornale, 11.6). Una promessa o una minaccia?

Marachi? “Marattin: ‘Ecco perché mi candido a guidare il dopo-Renzi. Riunire i riformisti in una casa nuova’” (Riformista, 12.6). Ma basta pure il ripostiglio delle scope.

Uomo di poca fede. “Toti quale campagna elettorale potrebbe pagarsi col crimine? Quella conclusa o la successiva a cui non parteciperà?” (Mattia Feltri, Stampa, 12.6). In effetti un’eventuale assoluzione sarebbe un handicap per una candidatura.

I titoli della settimana/1. “Autonomi, scoppia la rissa”, “Gazzarra” (Corriere della sera, 13.6). “Le riforme finiscono in rissa: pugni in Aula sull’Autonomia” (Repubblica, 13.6). “I grillini non sono più quelli di una volta” (Francesco Merlo, Repubblica, 14.6). “Provocazioni e rissa alla Camera” (Giornale, 13.6). “In aula come al saloon botte per l’Autonomia”, “La strategia della rissa” (Messaggero, 13.6). Quando pestano un 5Stelle, si dice così.

Il titolo della settimana/2. “Il vero lascito del Cavaliere” (Alessandro Sallusti, Giornale, 12.6). Bonifici semestrali a Cosa Nostra e 368 milioni di dollari di frodi fiscali.

Il titolo della settimana/3. “Confalonieri: ‘Il mio Silvio? L’uomo delle missioni impossibili’” (Corriere della sera, 12.6). Tipo farsi comprare un giudice per fregare la Mondadori al legittimo proprietario.

Il titolo della settimana/4. “E adesso sarà un periodo difficile per Kiev” (Corriere della sera, 12.6). Adesso.

Il titolo della settimana/5. “Gori: ‘Fronte unico dalla sinistra a Renzi. Il sostegno a Kiev è il solo discrimine’” (Corriere della sera, 12.6). Quindi fronte unico dalla sinistra al battaglione Azov.

Il titolo della settimana/6. “Così le donne portano stabilità” (Simonetta Sciandivasci, Stampa, 11.6). Tipo la Le Pen?

Il titolo della settimana/7. “La commemorazione di Berlusconi. Il cordoglio di Mattarella e Meloni” (Giornale, 13.6). Ammazza, che riflessi pronti.

 

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Ma mi faccia il piacere: 10-06-2024

L’editoriale di Marco Travaglio

Ma mi faccia il piacere: 10-06-2024

Spritztest. “Vorrei uno spritz, me lo può portare?” (Carlo Nordio, ministro della Giustizia, a una giornalista di Piazzapulita in piazza per il comizio di FdI, 1.6). “Se manca l’alcoltest, è sufficiente verificare se una persona riesce a reggersi su un piede solo” (Matteo Salvini, Lega, vicepremier e ministro dei Trasporti, 4.6). Hai provato con Nordio?

Santasinner. “Avviso a tutti quelli che parlano male dell’Italia. Record di turisti. Sinner numero uno. Sarà un caso ma si respira un’aria nuova” (Daniela Santanché, ministra FdI del Turismo, Twitter, 4.6). Quindi la semifinale del Roland Garros l’ha persa lei.

Ha stato Putin. “Mosca, le mani sul voto Ue. Una ricerca del Parlamento europeo svela l’attacco social della Russia per favorire l’astensione e i partiti antisistema. L’Italia è il Paese più colpito” (Repubblica, 6.6). Ecco chi era quel tizio russo fuori dal seggio che mi implorava di non entrare.

Ha stato il pm. “Magistratura diabolika. Il caso Signorelli (le chat antisemite e fasciste del portavoce di Lollobrigida, ndr) è più una storia di abuso da parte dei pm che una storia di antisemitismo” (Foglio, 9.6). Ma infatti: pure l’arresto di Messina Denaro fu più una storia di abusi dei pm impiccioni che non si fanno mai i cazzi loro.

L’insaputa. “De Luca avrebbe insultato un maschio?” (Giovanna Vitale, Repubblica, 4.6). Sono trent’anni che insulta e minaccia maschi e femmine, ma la Vitale è appena atterrata da Marte.

L’insaputo. “Tajani: ‘Salvini ha governato con Pd e M5S, non mi insegni a battere i socialisti’” (Stampa, 5.6). Vero: Salvini appoggiava il governo Draghi con Pd e M5S. Proprio come Tajani, che però non se n’era accorto.

Rimbambiden/1. “’Biden? Non è più la stessa persona’. Smemorato e stanco, sul Wall Street Journal l’attacco dei repubblicani. Il giornale americano ha intervistato 45 persone che hanno lavorato tra la Casa Bianca e Capitol Hill sulle condizioni del presidente” (Repubblica, 5.6). Se la notizia disturba la linea di Repubblica, si chiama “attacco repubblicano”.

Rimbambiden/2. “Biden il veterano” (Stampa, 6.6). Sulla Stampa la risposta dei democratici: se il rincoglionito è amico tuo, si dice “veterano”.

Attualissimo. “L’articolo di Denis MacEoin (scomparso nel 2022) pubblicato oggi è stato scritto nel 2011: lo abbiamo messo in pagina commettendo l’errore di non indicare la data originaria. Errore per il quale ci scusiamo con i lettori. I contenuti restano di evidente attualità e sono un contributo al dibattito sulla guerra in Medio Oriente” (Repubblica.it, 4.6). L’evidente attualità di un articolo scritto 12 anni prima del pogrom di Hamas del 7 ottobre 2023 e dei massacri israeliani a Gaza.

Tradimento. “L’imbroglio di Biden che fa male a Israele per la fine della guerra a Gaza” (Giuliano Ferrara, Foglio, 3.6). “Negoziare col diavolo. Si può chiamare ‘piano Bibi’ o ‘piano Biden’, ma Israele ha formulato una proposta ideale per Hamas” (Foglio, 4.6). Signor colonnello, accade una cosa incredibile: israeliani e americani si sono alleati con Hamas!

Gite fuori porta. “Dopo il Sudan ora la Siria: gli ucraini fanno la guerra ai russi anche all’estero. Video del Kyiv Post mostrerebbero squadre del Gur nel Paese africano e in quello di Assad. Operazioni misteriose con cui Kiev vuole dare un segnale a Putin” (Repubblica, 4.6). Siccome gli ucraini stanno finendo i soldati in Ucraina, ne mandano qualcuno in Sudan e in Siria. Putin, terrorizzato, dorme con la luce accesa.

Letti separati. “Quando giudice e pm sono fidanzati non c’è separazione di carriere che tenga” (Dubbio, 5.6). E pensa quando l’avvocato si fidanza col pm o col giudice.

Megafoni. “Toti resta in sella: bocciata la sfiducia. E accusa: ‘Pd e 5S megafoni dei pm’” (Messaggero, 5.6). Meglio megafoni del detenuto.

Unità. “L’Unità chiede le dimissioni di Schlein. Sansonetti: ‘Il Pd è muto, fai un gesto di responsabilità’” (Corriere della Sera, 7.11.23). “Se Schlein ce la fa, la sinistra torna in campo” (Piero Sansonetti, Unità, 8.6.24). Ma non doveva dimettersi?

Il titolo della settimana/1. “Frank Miller: ‘Sparta? Oggi è l’Ucraina’” (Robinson-Repubblica, 9.6). Ma pure Atene.

Il titolo della settimana/2. “Salvini: Io voto Vannacci” (Stampa, prima pagina, 5.6). Ammazza che scoop.

Il titolo della settimana/3. “Draghi presidente Ue? Io ci credo. Transizione green con il nucleare” (Carlo Calenda, Azione, Messaggero, 7.6). Altre cazzate?

Il titolo della settimana/4. “Bonino e Renzi: ‘Con noi vivono le idee di Churchill e Spinelli’” (Repubblica, 6.6). Quelli che vi fumate.

Il titolo della settimana/5. “La scelta di Chiara Ferragni, la madre entra nella gestione” (Corriere della Sera, 7.6). “Per far quadrare i conti Ferragni si affida alla mamma” (Libero, 7.6). Manca solo Lollobrigida.

 

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Ma mi faccia il piacere:  03-06-2024

Rivelazioni. “Matteotti, la svolta di Meloni: ‘Uomo coraggioso ucciso da una squadraccia fascista’” (Stampa, 31.5). “Matteotti, il ricordo di Meloni: ‘Ucciso da squadristi fascisti’” (Corriere della sera, 31.5). “Giorgia rompe il vecchio tabù: ‘Matteotti ucciso dai fascisti’” (Unità, 31.5). Crolla la pista del suicidio. Grandi occasioni. “Renzi: ‘Meloni ha perso l’occasione di berlusconizzarsi’” (Repubblica, 20.5). No, è che al tuo confronto è una dilettante. La lingua di Rep. “A Salvini piace Trump, Putin e Kim” (Francesco Merlo, Repubblica, 2.6). “Neumann non teme mai di confrontarsi con quell’incertezza che in matematica e in fisica sono diventate fondamentali” (Chiara Valerio, Robinson-Repubblica, 2.6). Ma niente niente hanno abolito il plurale? Tutto d’un prezzo/1. “Notte serena, Amici. Oggi non c’è un cazzo da festeggiare” (Matteo Salvini, segretario Lega, 2.6.13). “Buona Festa della Repubblica a tutti gli italiani. Difendiamo i valori, le tradizioni e l’unicità di questo straordinario Paese, con orgoglio” (Salvini, 2.6.24). Orgoglio un cazzo. Tutto d’un prezzo/2. “Parecchi ingegneri dicono che il ponte sullo Stretto non sta in piedi. Oggi il 90% delle ferrovie in Sicilia è a binario unico e metà dei treni viaggia a gasolio. Quindi non vorrei spendere qualche miliardo per un ponte in mezzo al mare: quei soldi usiamoli per sistemare le scuole” (Salvini, La7, 1.10.16). “Toninelli e Elly (che bella coppia) dicono che il Ponte non serve e che il traghetto tra Sicilia e Calabria è comodissimo? No grazie” (Salvini, 31.5.24). Salvini, Toninelli e Elly: che bel trio. Il ministro Mezzolitro. “Per principio non commento mai quello che scrive il Fatto. Ed è la cosa che lo irrita di più” (Carlo Nordio, ministro FdI della Giustizia, Giornale, 1.6). Come disse Borrelli a un altro Guardagingilli, mai dare interviste “a un’ora pericolosamente tarda del pomeriggio”. De Cavolatis. “Veronica De Romanis: ‘Il via libera ai 200 miliardi del Recovery non è stata una vittoria del governo Conte. Disastrosa la decisione di incassare l’intera quota di prestiti” (Stampa, 28.5). Infatti lei rompe da quattro anni per prendere pure i 36 miliardi di prestiti del Mes. Compagni che cercano. “Piero Fassino disse che papà aveva cercato la bella morte per sfuggire allo scacco matto di Craxi” (Maria Berlinguer, Venerdì di Repubblica, 31.5). C’è chi cerca la bella morte e chi cerca uno Chanel al duty free. M’’è scappato un pro. “Avanti sul premierato, la sinistra contro mi fa orrore” (Maria Elisabetta Casellati, FI, ministra Riforme, Corriere della sera, 2.6). Oh no, e ora come facciamo? La pulce cocchiera. “Vorrei la maggioranza Mario” (Matteo Renzi, senatore Iv, Corriere della sera, 1.6). Ora i suoi elettori li chiama per nome, tanto li conosce tutti. Come S’ofri. “Tutti gli altri gridano all’escalation, giurano ‘noi no, mai!’, intitolano a piena pagina che Stoltenberg ha dichiarato la Terza guerra mondiale (Travaglio: ogni buffone è il suo buffone)” (Adriano Sofri, Foglio, 31.5). Tranquillo: quando appalteremo i nostri titoli agli assassini, faremo un fischio a te e a Chico. Quando c’era lui. “Purtroppo, lei non paga un abbonamento, ma una tassa, anzi un balzello. Chi pagherebbe la bolletta a un acquedotto sforacchiato, fatiscente e maleodorante?” (Francesco Merlo, Repubblica, 31.5). Il famoso acquedotto sforacchiato e maleodorante che ai bei tempi di Renzi pagava 240 mila euro all’anno a Francesco Merlo per una fantomatica “consulenza”. Il titolo della settimana/1. “Amato: ‘L’intelligenza artificiale produce fake news quasi come i politici in campagna elettorale’” (Stampa, 1.6). Quindi mai come lui. Il titolo della settimana/2. “La rivelazione di Chico Forti: ‘Contatti con Meloni da quasi dieci anni’” (Giornale, 1.6). Sono soddisfazioni. Il titolo della settimana/3. “Presa in Pakistan la madre di Saman: ‘Deve scontare l’ergastolo in Italia’” (Verità, 1.6). La Meloni è già a Pratica di Mare per non organizzare il benvenuto. Il titolo della settimana/4. “La nuova corsa dell’ex magistrata Caterina Chinnici: ‘Io dal Pd a FI? Scelta di coerenza’” (Repubblica, 28.5). È quel che dicono pur Dell’Utri e Cuffaro. Il titolo della settimana/5. “Ipotesi Letta al Consiglio europeo. La premier non metterebbe il veto” (Stampa, 28.5). “La carta Letta al Consiglio Ue. Il report che ha convinto Meloni. Giorgia aveva espresso apprezzamento” (Stampa, 29.5). Spingitori di Letta, unitevi alla famiglia Elkann. Il titolo della settimana/6. “L’imbarazzo di Schlein per Tarquinio, il ribelle pacifista” (Giornale, 30.5). S’è candidato da solo a sua insaputa. Il titolo della settimana/7. “Carriere separate: si realizza l’idea di Falcone” (Messaggero, 30.5). Che infatti fece prima il giudice e poi il pm. Il titolo della settimana/8. “Aspettando il referendum” (Francesco Bei, Repubblica, 30.5). All’ombra di Mattarella. L’Italia che si prepara al No” (Marco Damilano, Domani, 30.5). Quelli che nel 2016 erano per il Sì.

L’editoriale di Marco Travaglio

Ma mi faccia il piacere:  03-06-2024

Rivelazioni. “Matteotti, la svolta di Meloni: ‘Uomo coraggioso ucciso da una squadraccia fascista’” (Stampa, 31.5). “Matteotti, il ricordo di Meloni: ‘Ucciso da squadristi fascisti’” (Corriere della sera, 31.5). “Giorgia rompe il vecchio tabù: ‘Matteotti ucciso dai fascisti’” (Unità, 31.5). Crolla la pista del suicidio.

Grandi occasioni. “Renzi: ‘Meloni ha perso l’occasione di berlusconizzarsi’” (Repubblica, 20.5). No, è che al tuo confronto è una dilettante.

La lingua di Rep. “A Salvini piace Trump, Putin e Kim” (Francesco Merlo, Repubblica, 2.6). “Neumann non teme mai di confrontarsi con quell’incertezza che in matematica e in fisica sono diventate fondamentali” (Chiara Valerio, Robinson-Repubblica, 2.6). Ma niente niente hanno abolito il plurale?

Tutto d’un prezzo/1. “Notte serena, Amici. Oggi non c’è un cazzo da festeggiare” (Matteo Salvini, segretario Lega, 2.6.13). “Buona Festa della Repubblica a tutti gli italiani. Difendiamo i valori, le tradizioni e l’unicità di questo straordinario Paese, con orgoglio” (Salvini, 2.6.24). Orgoglio un cazzo.

Tutto d’un prezzo/2. “Parecchi ingegneri dicono che il ponte sullo Stretto non sta in piedi. Oggi il 90% delle ferrovie in Sicilia è a binario unico e metà dei treni viaggia a gasolio. Quindi non vorrei spendere qualche miliardo per un ponte in mezzo al mare: quei soldi usiamoli per sistemare le scuole” (Salvini, La7, 1.10.16). “Toninelli e Elly (che bella coppia) dicono che il Ponte non serve e che il traghetto tra Sicilia e Calabria è comodissimo? No grazie” (Salvini, 31.5.24). Salvini, Toninelli e Elly: che bel trio.

Il ministro Mezzolitro. “Per principio non commento mai quello che scrive il Fatto. Ed è la cosa che lo irrita di più” (Carlo Nordio, ministro FdI della Giustizia, Giornale, 1.6). Come disse Borrelli a un altro Guardagingilli, mai dare interviste “a un’ora pericolosamente tarda del pomeriggio”.

De Cavolatis. “Veronica De Romanis: ‘Il via libera ai 200 miliardi del Recovery non è stata una vittoria del governo Conte. Disastrosa la decisione di incassare l’intera quota di prestiti” (Stampa, 28.5). Infatti lei rompe da quattro anni per prendere pure i 36 miliardi di prestiti del Mes.

Compagni che cercano. “Piero Fassino disse che papà aveva cercato la bella morte per sfuggire allo scacco matto di Craxi” (Maria Berlinguer, Venerdì di Repubblica, 31.5). C’è chi cerca la bella morte e chi cerca uno Chanel al duty free.

M’’è scappato un pro. “Avanti sul premierato, la sinistra contro mi fa orrore” (Maria Elisabetta Casellati, FI, ministra Riforme, Corriere della sera, 2.6). Oh no, e ora come facciamo?

La pulce cocchiera. “Vorrei la maggioranza Mario” (Matteo Renzi, senatore Iv, Corriere della sera, 1.6). Ora i suoi elettori li chiama per nome, tanto li conosce tutti.

 

Come S’ofri. “Tutti gli altri gridano all’escalation, giurano ‘noi no, mai!’, intitolano a piena pagina che Stoltenberg ha dichiarato la Terza guerra mondiale (Travaglio: ogni buffone è il suo buffone)” (Adriano Sofri, Foglio, 31.5). Tranquillo: quando appalteremo i nostri titoli agli assassini, faremo un fischio a te e a Chico.

Quando c’era lui. “Purtroppo, lei non paga un abbonamento, ma una tassa, anzi un balzello. Chi pagherebbe la bolletta a un acquedotto sforacchiato, fatiscente e maleodorante?” (Francesco Merlo, Repubblica, 31.5). Il famoso acquedotto sforacchiato e maleodorante che ai bei tempi di Renzi pagava 240 mila euro all’anno a Francesco Merlo per una fantomatica “consulenza”.

Il titolo della settimana/1. “Amato: ‘L’intelligenza artificiale produce fake news quasi come i politici in campagna elettorale’” (Stampa, 1.6). Quindi mai come lui.

Il titolo della settimana/2. “La rivelazione di Chico Forti: ‘Contatti con Meloni da quasi dieci anni’” (Giornale, 1.6). Sono soddisfazioni.

Il titolo della settimana/3. “Presa in Pakistan la madre di Saman: ‘Deve scontare l’ergastolo in Italia’” (Verità, 1.6). La Meloni è già a Pratica di Mare per non organizzare il benvenuto.

Il titolo della settimana/4. “La nuova corsa dell’ex magistrata Caterina Chinnici: ‘Io dal Pd a FI? Scelta di coerenza’” (Repubblica, 28.5). È quel che dicono pur Dell’Utri e Cuffaro.

Il titolo della settimana/5. “Ipotesi Letta al Consiglio europeo. La premier non metterebbe il veto” (Stampa, 28.5). “La carta Letta al Consiglio Ue. Il report che ha convinto Meloni. Giorgia aveva espresso apprezzamento” (Stampa, 29.5). Spingitori di Letta, unitevi alla famiglia Elkann.

Il titolo della settimana/6. “L’imbarazzo di Schlein per Tarquinio, il ribelle pacifista” (Giornale, 30.5). S’è candidato da solo a sua insaputa.

Il titolo della settimana/7. “Carriere separate: si realizza l’idea di Falcone” (Messaggero, 30.5). Che infatti fece prima il giudice e poi il pm.

Il titolo della settimana/8. “Aspettando il referendum” (Francesco Bei, Repubblica, 30.5). All’ombra di Mattarella. L’Italia che si prepara al No” (Marco Damilano, Domani, 30.5). Quelli che nel 2016 erano per il Sì.

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Ma mi faccia il piacere: 27-05-2024

L’editoriale di Marco Travaglio

Ma mi faccia il piacere: 27-05-2024

La vera vittima. “La voce di Luciano Benetton è ferma. Ha sempre avuto uno sguardo positivo… Persino il sopportare la tragedia del ponte Morandi…” (Daniele Manca, Corriere della sera, 25.5). Povera stella, quei 43 fottuti morti non gli hanno ancora chiesto scusa.

Prima e dopo la cura. “Numero contagi e morti continua a salire… Il virus non va inseguito ma anticipato. Bisogna chiudere tutto salvo farmacie, alimentari e servizi essenziali” (Giorgia Meloni, leader FdI, dopo il lockdown già indetto da 12 giorni dal governo Conte, 21.3.2020). “Noi limitiamo la libertà? Voi avete chiuso in casa le persone durante il Covid, noi contrari” (Giorgia Meloni, premier FdI, 25.5.2024). Chissà se le due Meloni si conoscono.

La Via della Sega. “Il perno saudita. Riad è di nuovo un partner per provare a dare stabilità al medio oriente” (Vittorio Emanuele Parsi, Foglio, 22.5). Dev’essere il perno della sega elettrica di bin Salman.

Liberi e Forti. “L’abbraccio, le lacrime, l’applauso dei vicini a Chico Forti in trasferta dal carcere nel Veronese: ‘Non ci speravo’” (Stampa, 23.5). “‘Chico trattato da star’. Per gli altri prigionieri gode di molti privilegi: dal vitto agli abbracci col deputato FdI Di Giuseppe” (Repubblica, 23.5). Fanno ancora in tempo a candidarlo.

Ha stato Putin. “L’Ue e l’Ucraina non vogliono negoziare? Ecco gli atti ostili di Putin per continuare la guerra” (Foglio, 23.5). Ma non era Putin a non voler negoziare?

Soddisfazioni. “Mai dare per spacciato un ucraino: l’incredibile vittoria del pugile russofono che si batte per la sua patria” (Antonio Polito, Corriere.it, 20.5). “Ucraina, vittoria sul ring. Usyk re dei pesi massimi di boxe diventa un simbolo di guerra” (Anna Zafesova, Stampa, 20.5). Quindi è fatta.

La Nona. “Il no di Zelensky alla tregua olimpica unica strada per tutelare l’Ucraina. Con che coraggio Macron chiede il cessate il fuoco, senza considerare i danni per Kiev? Sarebbe una concessione militarmente sbagliata che renderebbe solo i russi più offensivi” (Nona Mikhelidze, Stampa, 23.5). Putin: “Contenti voi…”.

Le parole per dirlo. “L’Ucraina è stanca fra imboscati e bombe di Mosca” (manifesto, 23.5). Ma non erano pacifisti obiettori di coscienza?

En amitié. “Lupi: “Redditometro, giusto fermare tutto. Noi siamo per un Fisco amico e collaborativo” (Corriere della sera, 23.5). Giusto: i carabinieri inizino a fare amicizia con i ladri, i rapinatori e i truffatori per una proficua collaborazione.

Ballometro. “Giorgia smonta il redditometro. Delusione per Visco e compagni” (Libero, 23.5). Il famoso compagno Leo.

Il pool stragista. “Il ricordo malato della morte di Falcone. In quei giorni non c’erano solo le stragi dei corleonesi, ma anche un altro tipo di bomba, quella lanciata dal pool Mani Pulite” (Tiziana Maiolo, Riformista, 23.5). Vergogniamoci per lei.

 

Non più di tre. “Tre assoluzioni non bastano? Mori ora è indagato per le stragi mafiose del ‘93” (Dubbio, 22.5). Ma perché, c’è un numero chiuso sulle indagini?

Slurp. “La normalità di Tajani, ex monarchico, rivoluzionario con garbo. Rispetta le istituzioni, ama la mediazione e ora si parla di lui al posto di von der Leyen” (Fabrizio Roncone, Sette-Corriere della sera, 24.5). Ernesto Che Tajara.

L’ostaggio. “Se a Toti non verrà restituita la libertà e con essa l’agibilità politica, non si può più parlare di arresto bensì di sequestro di persona e di ricatto da parte di un organo dello Stato” (Alessandro Sallusti, Giornale, 24.5). Ma infatti.

Il partigiano Johnny. “Giovanni Toti resiste, ma è solo: il centrodestra lo abbandona e i pm festeggiano” (Unità, 25.5). Fortuna che gli resta Sansonetti.

Da Noemi a Marta. “Stregata da Silvio leader fin dai tempi del liceo. Incantata da lui da quando avevo 14 anni” (Marta Fascina, deputata FI, Giornale, 20.5). E non era neanche l’unica.

Il titolo della settimana/1. “La riforma del fisco secondo Matteotti. Rigore e giustizia contro i populisti” (Domani, 23.5). I famosi populisti della Belle Èpoque.

Il titolo della settimana/2. “I mandati di arresto richiesti dal procuratore capo della Corte penale internazionale… fanno malissimo alla pace. L’allontanano” Stefano Stefanini, Stampa, 23.5). Parla del mandato per Putin e della pace in Ucraina, ovviamente.

Il titolo della settimana/3. “Scurati, la presidente Rai nega censure. Il Pd attacca: ‘Perché adesso ritratta?’” (Stampa, 23.5). Magari ha letto le carte. O il Fatto, per fare prima.

Il titolo della settimana/4. “Lucia Annunziata: ‘Sulle armi un bene avere idee diverse. Significa che nel Pd c’è dibattito’” (Stampa, 25.5). No, significa che il Pd truffa gli elettori.

Il titolo della settimana/5. “I detenuti di Verona: ‘Chico Forti è innocente e per noi è un esempio’” (Libero, 24.5). Ha già iniziato a dare lezioni.

Il titolo della settimana/6. “Toti come Craxi” (Paolo Macry, Riformista, 25.5). Ah, quindi è colpevole anche lui.

Il titolo della settimana/7. “Toti, 8 ore davanti ai pm” (Repubblica, prima pagina, 24.5). Dietro, pareva brutto.

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Ma mi faccia il piacere – 20-05-2024

L’editoriale di Marco Travaglio

Ma mi faccia il piacere – 20-05-2024

Candidato coi Fiocchi. “Pietro Fiocchi candidato FdI col fucile, il cugino a capo dell’azienda di munizioni lo scarica: ‘Invitato formalmente a evitare riferimenti alla società’” (sito del Fatto, 14.5). Il classico pistola scarico.

La serva serve. “Sorpresa al Senato. La maggioranza si spacca, e il rinvio della Sugar Tax passa solo grazie al voto decisivo di Italia Viva! Ottimo lavoro” (Enrico Borghi, deputato Iv, X, 14.5). Poveretto, come s’offre.

Allucinazioni/1. “Schlein e Meloni si confronteranno su idee e punti di vista molto diversi di Europa, il confronto è opportuno, necessario e anche bello. Secondo me, nessuna delle due può fare 6-0 6-0 all’altra” (Debora Serracchiani, deputata Pd, Un giorno da pecora, RaiRadio1, 14.5). Infatti è finita 0-0 a tavolino.

Allucinazioni/2. “C’è chi si concentra sulle carte bollate per fermare il confronto fra due donne leader… Un fuoco di sbarramento dei maschi recalcitranti” (Francesco Boccia, capogruppo Pd al Senato, 17.5). Guarda che la par condicio è femminile.

Il rosicamerlo. “Contro tutti i rosiconi d’Italia Meloni e chlein si sono scelte e legittimate. E state sicuri che lo scontro non avrà la forza selvaggia del duello mortale, ma la forza civile del duello vitale”, “Ci perdono gli italiani ai quali è stata negata la civiltà del confronto. Ma solo apparentemente vince l’inciviltà dell’invidia di Conte, Tajani, Fratoianni e Calenda, la frustrazione delle mezze cazette che si sentono intere” (Francesco Merlo, prima e dopo la bocciatura del duetto Meloni-Schlein, Repubblica, 16 e 18.5). Ammazza quanto rosica il nemico dei rosiconi.

Plurale/1. “Lorenzo Guerini: ‘Più armi all’Ucraina. Il Pd sia plurale’” (Riformista, 6.5). Infatti ha detto armi.

Plurale/2. “Morani: ‘Con Tarquinio idee opposte, ma il Pd è plurale’” (Foglio, 15.5). I famosi dodici o tredici Pd.

Errori giudiziari. “Davvero non c’è da meravigliarsi che gli innocenti abbiano paura dei giudici” (Merlo, Repubblica, 17.5). Temono che assolvano qualche colpevole.

Riverenze. “Schlein, come altri leader di partito, è andata a riverire i magistrati riuniti a congresso… La volontaria subordinazione della politica ai magistrati, cominciata trent’anni fa, è spettacolare” (Mattia Feltri, Stampa, 14.5). Invece di andare a subordinarsi a Spinelli riverendolo sul suo yacht.

Il killer buono. “Spari al premier slovacco: ‘Fico vuole la dittatura’”, “Da von der Leyen a Meloni la solidarietà per il populista amico di Putin e Orban” (Stampa, 16.5).

“L’assalitore, un poeta e attivista non-violento ma con il porto d’armi” (Corriere della sera, 16.5). “Fico: l’autocrate putiniano accusato di ‘ndrangheta da sempre in guerra con giornalisti e giudici. Cintula: un cittadino al di sopra di ogni sospetto” (Repubblica, 16.5). “Cintula, il libertario, poeta con la pistola” (Giornale, 16.5). “Cintula, un ‘lupo solitario’. Il poeta ora rischia l’ergastolo. I vicini: una brava persona” (Corriere, 17.5). “L’attentato a Fico può accelerare la svolta autoritaria” (Domani, 17.5). Ma infatti: è il premier Fico che ha tentato il suicidio.

Sempre più Chiara. “Il vero binarismo è quello della differenza tra scienza e umanesimo, quello della differenza tra ragione e sentimento? No, sono… tutti … misurano, misurano tutto… Istruzione è un diritto, la cultura è una scelta del singolo. Come avere gli addominali. Non è che io mi sveglio la mattina e dico: ‘Ma perché io non ho la tartaruga?’. Cioè mi devo ricordare che non faccio 20 minuti di addominali al giorno. Questo è il problema… Ecco, è esattamente come la tartaruga, perché la cultura è una cosa pratica. Uno sceglie di passare, per prossimità, un certo numero di tempo e di ore a fare una cosa che sostanzialmente è leggere. Ecco, l’introduzione, diciamo, per abbattere questa dicotomia… bisognerebbe studiare tanta più matematica e fisica nelle scuole, come fanno tutti i Paesi emergenti: indiani, cinesi studiano molte più matematiche di noi” (Chiara Valerio al Salone del Libro, 12.5). Ma nel senso anafestico, si capisce.

Il titolo della settimana/1. “Caiazza: ‘Solo in Italia la politica contratta con le toghe la riforma della giustizia” (Unità, 14.5). Solo in Italia la riforma della giustizia la fanno i ladri e i loro avvocati.

Il titolo della settimana/2. “Bravo Pombeni, la Nato non abbaia” (Foglio, 14.5). Infatti spara.

Il titolo della settimana/3. “E se la cura dell’Italia fossero i partiti’” (Alessandro Campi, Messaggero, 13.5). No, quelli sono già la malattia.

Il titolo della settimana/4. “Vuoi fare il magistrato? Fatti 15 giorni in galera. Centinaia di sostenitori della proposta, tra cui Zanon, Fiandaca, Coppi, Manconi” (Unità, 15.5). Potrebbero cominciare loro.

Il titolo della settimana/5. “Toti, giornalismo da buco della serratura. L’invidia sociale tira più della verità dei fatti” (Riformista, 15.5). In effetti chi non vorrebbe essere Toti?

Il titolo della settimana/6. “Toti studia le carte per scagionarsi” (Giornale, 16.5). Vediamo un po’ cosa ho detto e cosa ho fatto.

Il titolo della settimana/7. “Inchieste, Meloni dà tempo a Toti” (Giornale, 15.5). Tanto, a occhio, deve averne parecchio.

 

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Ma mi faccia il piacere – 13-05-2024

L’editoriale di Marco Travaglio

Ma mi faccia il piacere – 13-05-2024

 

Aria di casa. “Toti tratta la resa. L’ipotesi del rientro a Mediaset” (Repubblica, 11.5). I domiciliari gli servono per ambientarsi.

Similitudini. “Il Superbonus mi fa venire il mal di mancia” (Giancarlo Giorgetti, Lega, ministro dell’Economia, 3.9.23). “Il Superbonus è come la morfina” (Giorgetti, 15.12.23). “Il Superbonus è come Chernobyl” (Giorgetti, 15.12.23). “Il Superbonus è un mostro abnorme” (Giorgetti, 24.4.24). “Il Superbonus ha effetti radioattivi” (Giorgetti, 27.12.23). “Il Superbonus è come il Vajont” (Giorgetti, 9.5.24). Visto che lo gestisce ininterrottamente da 28 mesi, prima al Mise e poi al Mef, non bastava dire che è come Giorgetti?

Eclettismo penale. “Travaglio dice che mi aspetta in tribunale, nel luogo che definisce il mio habitat naturale. Ha ragione, lo è: io infatti svolgo la professione di avvocato” (Maria Elena Boschi, deputata Iv, 11.5). Ma anche di imputata con Renzi, Carrai e Lotti per finanziamenti illeciti di 3.567.562 euro “in violazione della normativa citata, che i finanziatori consegnavano … dal 7 novembre 2014 all’11 luglio 2018 alla Fondazione Open; somme utilizzate per sostenere l’attività politica di Renzi, Lotti e Boschi e della corrente renziana”. Su, non faccia la modesta.

Par linguicio. “Vespa: ‘Meloni e Schlein possono stare tranquille. Sul duello garantisco io” (Repubblica, 11.5). Nessuna domanda e stessa quantità di bava.

Par nonnicio. “Da ragazzo ho militato a destra e ora spiego che Gramsci è vivo. Un mio nonno era partigiano, l’altro fece la marcia su Roma” (Alessandro Giuli, direttore del Maxxi, Corriere della sera, 7.5). Sicuro che non fosse lo stesso?

Idea geniale. “La Nato prepara un piano. Come proteggere l’Ucraina da Trump” (Corriere della sera, 11.5). Giusto: armiamo Zelensky per invadere gli Stati Uniti.

Avevamo scherzato. “Mosca stringe i tempi per obbligare l’Ucraina a scendere a patti” (Repubblica, 11.5). Ohibò: ma non era Putin che non voleva trattare?

Ha stata l’Ue. “Accordo sugli asset russi congelati: l’Ue girerà a Kiev 3 miliardi all’anno” (Corriere della sera, 9.5). Per chiarire meglio chi è l’aggressore e chi è l’aggredito.

Sua Ayatollah. “Una nuova Tienanmen di ragazzi disarmati e sterminati oggi c’è già: è in Iran. Ma in genere i pacifisti cattolici non ne parlano, a cominciare dal Papa” (Mattia Feltri, Stampa, 9.5). Per forza: quello è sciita.

Masse in movimento. “Morando: ‘Elly sbaglia su Jobs Act e Giustizia. Così porta i riformisti alla scissione’” (Messaggero, 11.5). Dell’atomo.

Sul luogo del delitto. “Renzi: ‘Adesso il Pd è finito’” (Foglio, 7.5). Missione compiuta.

La soluzione finale. “Elsa Fornero: ‘Un errore tornare all’articolo 18. Sarà più difficile trovare lavoro’” (Giornale, 7.5). In effetti, se licenziano tutti, poi qualcuno un lavoro lo trova.

Agenzia Sticazzi. “Luciano Violante: ‘Mia madre mi ha sempre salvato anche quando mi ha abbandonato’” (Stampa, 8.5). Apperò: mo’ me lo segno.

Salusconi. “Guerra dei grattacieli, la rabbia di Sala che teme l’accerchiamento per le indagini dei pm sugli abusi edilizi: ‘Un attacco politico’” (Repubblica, 8.5). Cavaliere, è lei?

Se non son pippe, non li vogliamo. “Il pm che processò il Cav (Fabio De Pasquale, ndr) non poteva fare il pm” (Unità, 10.5). Infatti è l’unico che lo fece condannare in Cassazione.

Chirurghi anti-bisturi. “Magistratura democratica: ‘Basta con la voglia di prigione’” (Unità, 7.5). Quindi i processi li fanno per scherzo.

In cattedra. “La lezione di Craxi è ancora viva: il riformismo è la vera risposta al populismo” (Riformista, 7.5). L’ultimo allievo era Toti.

Mai più senza. “Anche per l’edizione 2024 Il Dubbio sarà con un suo stand e un suo programma assai ricco al Salone internazionale del Libro… Vi faremo provare l’incubo della gogna mediatica. Diverrete i protagonisti di una campagna mediatico-giudiziaria simulata su una testata fittizia che abbiamo chiamato ‘Il Falso quotidiano‘. Tutto questo per sottolineare ancora una volta e ancora di più il ruolo del nostro giornale e dell’avvocatura nella promozione di garanzie e diritti” (Il Dubbio, 9.5). Ma soprattutto per sottolineare la vostra poveraccitudine.

Il titolo della settimana/1. “Se la politica potesse spiare la magistratura” (Alessandro Sallusti, Giornale, 11.5). E se i ladri potessero spiare le guardie. Ma infatti.

Il titolo della settimana/2. “Non è un Paese per madri” (Riformista, 11.5). Ma per ladri.

Il titolo della settimana/3. “Un’insalata russa indigesta. Vedere il Pd ridotto a una baby gang di pacifisti” (Giuliano Ferrara, Foglio, 4.5). Disse la spia della Cia.

Il titolo della settimana/4. “Letta vuole dirigere ‘Science Po’, l’università dell’élite francese” (Libero, 8.5). Si chiamerà Science Boh.

Il titolo della settimana/5. “I condottieri non sono tutti uguali. Generali e particolari. Da Napoleone a Figliuolo” (Venerdì-Repubblica, 10.5). Praticamente due gocce d’acqua.

 

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Ma mi faccia il piacere – 06-05-2024

L’editoriale di Marco Travaglio

Ma mi faccia il piacere – 06-05-2024

Manicomio. “Zelensky: ‘Putin è pazzo. Dio è nostro alleato’” (Repubblica.it, 5.5). Quindi siete in tre.

Celo, manca. “Io sono fiero di aver studiato. Non chiamatemi Carlo: Dott. Cottarelli mi sta bene. Una laurea c’é l’ho” (Carlo Cottarelli, X, 30.4). Si vede che è andato a squola.

Dagli amici la guardi Iddio. “Io e Ilaria Salis? Siamo due fuorilegge” (Mimmo Lucano, candidato Avs, manifesto, 2.5). Ma quindi è colpevole anche lei?

Cum grano Salis. “Incaprettato in cella dalla polizia di Miami. Le immagini choc dello studente italiano. La manovra che soffocò Floyd e i 13 minuti di violenza” (Corriere della sera, 5.5). Ma quindi Orbàn adesso governa anche il faro delle democrazie?

Fra colleghi. “Zelensky manda i sacerdoti a sparare nelle trincee. Clown esentati, i religiosi no” (Verità, 27.4). Il classico conflitto d’interessi.

Superballus. “Aveva ragione Draghi: quel bonus sarà la rovina” (Unità, 3.5). Dev’essere per questo che l’ha confermato nel 2021 e nel 2022.

Aggressore e aggredito. “Fassino: ‘Contro di me un’aggressione mediatica’” (Stampa, 27.4). Ogni volta che passa dal duty free di Fiumicino, viene aggredito da un profumo Chanel.

Faccetta nera. “Niger, militari russi nella base degli Usa. Biden senza strategia sta perdendo l’Africa” (Repubblica, 4.5). Ma perché, è sua?

Libera stampa. “La missione europea anticensura: ‘Emergenza per i media italiani’” (Repubblica, 5.5). Sarà accolta dal direttore che ha mandato al macero 100 mila copie di Repubblica per far sparire un articolo che credeva sgradito al padrone Elkann.

Le centurie di Parsadamus. “Per Putin l’Ucraina è come la Grecia per Mussolini, l’inizio della débacle del regime” (Vittorio Emanuele Parsi, 18.3.2022). “I russi hanno avuto perdite clamorose… non riescono a far volare niente perché appena ci provano gli ucraini glielo tirano giù… Un insuccesso clamoroso” (Parsi, 30.9.22). “La Russia sta perdendo sul campo di battaglia e sul fronte diplomatico” (Parsi, 18.11.22). “L’esercito russo non riesce a conseguire gli obiettivi che vuole nonostante la brutalità che impiega, a fronte dell’esercito ucraino” (Parsi, 2.12.22). “Ho la sensazione che la Russia sia molto meno in grado di sostenere uno sforzo prolungato di questo tipo… Il difensore ha un sostanziale vantaggio rispetto all’aggressore… Se c’è un Paese che non può vincere questa guerra è la Russia” (Parsi, Libero, 24.7.23).

“La lentezza e l’insufficienza europea, ma anche la lentezza ‘contingente’ americana, rischia di portare l’Ucraina a perdere la guerra o a dover lottare in condizioni disperate” (Parsi, Foglio, 4.5.2024). Una prece.

Com’è umano lui/1. “Formigoni: ‘Mi hanno fatto molte offerte, ma ho deciso di non candidarmi’” (Stampa, 3.5). Più che altro ha deciso la sua interdizione dai pubblici uffici.

Com’è umano lui/2. “Formigoni: ‘Un film sul miracolo che ha cambiato Milano e una scuola di politica. Voglio aiutare a formare la nuova classe dirigente” (Libero, 1.5). Brigadiere, come vede, si lavicchia!

 

Chi può e chi non può. “Schlein: ‘La Rai non è più servizio pubblico” (Domani, 4.5). Ha smesso di esserlo nell’istante esatto in cui il Pd ha dovuto smettere di lottizzarla.

Vostro onore. “Olimpiadi, il codice d’onore di Kiev: ‘Mai stringere la mano a un russo’” (Stampa, 4.5). E il codice di disonore quale sarebbe?

Ha stato Enrico. “Berlinguer, la ‘questione morale’ e l’inizio del populismo. Nel 1981 anticipa il ripudio della politica e la slavina populista che travolgerà anche gli eredi del Pci” (Paolo Macry, Riformista, 30.4). Come no: il populismo e l’antipolitica non sono colpa di chi arraffa, ma di chi lo denuncia.

Voce del verbo. “Sgarbi corre con FdI” (Verità, 1.5). Più che altro, scappa.

Valori. “Laura Castelli: ‘I 5Stelle non erano più casa mia. Con Cateno De Luca ho ritrovato i miei valori’” (Stampa, 5.5). Bollati.

Il titolo della settimana/1. “Se Renzi sceglie il patto con Macron” (Stefano Folli, Repubblica, 3.5). Non se ne accorge nessuno.

Il titolo della settimana/2. “In Europa si decide la nostra sicurezza, dovremo difenderci da Putin e da Trump” (Riformista, 3.5). Fico: una guerra mondiale contro la Russia e un’altra contro gli Stati Uniti, wow!

Il titolo della settimana/3. “Pascale e le foto rubate con Turci: ‘Una persona vicina ai sovranisti voleva allontanarmi da Silvio’” (Corriere della sera, 1.5). I famosi paparazzi sovranisti, da non confondere con quelli riformisti.

Il titolo della settimana/4. “Schlein e Conte a Portella della Ginestra. Così il nuovo Pd prova a staccare il M5S” (Daniela Preziosi, Domani, 1.5). Cos’era, una gara podistica?

Il titolo della settimana/5. “Caso Ariston, Mosca non si ferma. Picierno: ‘E’ un’aggressione, l’Europa sia unita’” (Corriere della sera, 30.4). “Ariston, lo schiaffo russo” (Messaggero, 30.4). “Caso Ariston, intervengono Europa e G7” (Libero, 1.5). “Roma-Mosca, braccio di ferro sul caso Ariston” (Stampa, 3.5). E niente, mi sa che Putin vuole fregarci pure Amadeus.

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Ma mi faccia il piacere – 29-04-2024

L’editoriale di Marco Travaglio

Ma mi faccia il piacere – 29-04-2024

Il solito. “’Fassino provò in altri due casi a rubare dei profumi’. La lite con i vigilantes, poi lui avrebbe detto: ‘Non sapete chi sono io’” (Corriere della sera, 28.4). E loro: “Massì, è quello delle altre volte!”.

Le parole per dirlo. “Fassino esce dal duty free con lo Chanel in tasca. ‘Ma non volevo rubarlo’” (Repubblica, 25.4). Pensava a un prestito.

Distrazione. “È ora di salvare il soldato Fassino dalla gogna cialtronesca dei giornali” (Tiziana Maiolo, Dubbio, 27.4). “Anche a me Fassino pare convincente e infatti la sua distrazione, molto divertente, ha messo tutti di buonumore… Non mi pare che ci sia spazio per il ghigno del malumore e le cattiverie dei malpensanti”, “L’accanimento miserabile ci spinge ad abbracciare Fassino… A tanti è capitato qualcosa di simile… Lo scandalo non è la ‘distrazione’ di Fassino ma la cattiveria di chi gode a tormentarlo” (Francesco Merlo, Repubblica, 25 e 28.4). “La serva è ladra, la padrona è cleptomane” (Trilussa).

Meditazioni.“Elly Schlein mi ha chiesto di candidarmi. Ho accettato dopo una riflessione molto lunga” (Stefano Bonaccini, Pd, presidente uscente dell’Emilia-Romagna, 20.4). Quindici secondi netti.

Il più censurato. “Per presentare il mio nuovo libro mi hanno invitato tre trasmissioni Rai, che subito dopo hanno bloccato la mia partecipazione, dicendo che volevano ma non potevano. Allora ho chiamato il direttore generale Giampaolo Rossi, uomo di Meloni. Un colloquio cordiale” (Roberto Saviano, Corriere della sera, 22.4). Giacomo Matteotti che telefona a Italo Balbo.

Dante 2.0. “La famiglia continua a essere l’associazione a delinquere più pericolosa che c’è” (Emma Dante, Stampa, 28.4). Ma solo dopo aver visto uno spettacolo di Emma Dante.

Previsioni del tempo. “La fine del fascismo pose le basi per il ritorno della democrazia” (Giorgia Meloni, FdI, presidente del Consiglio, 25.4). Un po’ come la fine dell’inverno che pone le basi per la primavera.

Melonari. “Le scelte politiche della presidente del Consiglio… una serie di azioni e decisioni tese a indebolire l’indipendenza dei mezzi di informazione, ovvero la libertà di espressione” (Maurizio Molinari, direttore Repubblica, 28.4). Quella di chi censura l’intervista a Ghali su Gaza e manda al macero 100 mila copie di Repubblica per far sparire un articolo che teme sgradito al padrone Elkann.

Uomo di spirito. “Tajani: ‘Lo spirito di Berlusconi per un 25 aprile di libertà’” (Messaggero, 24.4). Il Berlusconi che definì Mussolini “grande statista” o il Berlusconi che disse che “Mussolini mandava gli oppositori a fare vacanza al confino”?

Sala&tabacchi. “Il premierato snatura la Costituzione. Milano è la barriera morale contro cui si infrangerà” (Beppe Sala, sindaco di Milano, 25.4). Costruita con appalti senza gara.

Cattivi bidelli. “Ieri il Fatto – un’altra versione della disfatta della sinistra – intervistava Tarquinio” (Adriano Sofri, Foglio, 25.4). In effetti sul Fatto non scrive nessun omicida.

Cosetto. “Vannacci ha lo stesso senso dello Stato di Salvini” (Guido Crosetto, FdI, ministro della Difesa, Foglio, 26.4). Parla del suo vicepremier o di un omonimo?

Agenzia Sticazzi. “Il governo meloniano ha emesso un francobollo dedicato a Giovanni Gentile… Quel francobollo io non lo compro” (Massimo Giannini, Venerdì-Repubblica, 26.4). È un bel problema: e adesso come facciamo?

Trascinatori di folle. “La strategia di Conte non paga, visti i loro risultati” (Roberto Speranza, ex Leu, ora Pd, Stampa, 25.4). Disse l’ex leader di un partitino del 2%.

Spalleggiatori. “Emiliano può agire come sta facendo perché si sente spalleggiato da Conte con la pattuglia dei 5S” (Stefano Folli, Repubblica, 25.4). Infatti Conte, per spalleggiarlo meglio, è uscito dalla giunta Emiliano con la pattuglia dei 5S, mentre il Pd, per osteggiarlo meglio, è rimasto.

Il titolo della settimana/1. “Calenda e Conte regalano la Basilicata alla destra” (Unità, 23.4). Se perde il candidato Pd, è colpa di chi stava con lui come di chi stava con la destra.

Il titolo della settimana/2. “Macron alla Sorbona: ‘Sta a noi salvare l’Europa in pericolo’” (Corriere della sera, 26.4). No, il pericolo siete voi.

Il titolo della settimana/3. “Macron cita i rapporti di Letta e Draghi” (Repubblica, 26.4). “Macron ha ripreso da Renzi l’idea di un ‘pass culturale’ per l’integrazione” (Stampa, 26.4). Per dire com’è ridotto.

Il titolo della settimana/4. “Il simbolo della bandiera ucraina: l’unico 25 aprile possibile è giallo e blu con le bande orizzontali” (Sergio Talamo, Riformista, 25.4). E con le svastiche del battaglione Azov.

Il titolo della settimana/5. “Ricostruire l’Ucraina è un obiettivo della Ue. Ma ora servono armi” (Domani, 24.4). Prima bisogna finire di distruggerla.

Il titolo della settimana/6. “Navalny, è ancora giallo” (Giornale, 28.4). Un caso di itterizia?

Il titolo della settimana/7. “Parla Minoli: ‘Meloni deve allargare’” (Foglio, 27.4). A lui.

 

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