Ma mi faccia il piacere: 18-03-2024

L’editoriale di Marco Travaglio

Ma mi faccia il piacere: 18-03-2024

Premier premiata. “Meloni, premio negli Usa (lo stesso di Draghi)” (Corriere della sera, 12.3). Il Cameriere dell’Anno.

Dal nostro inviato sull’amaca. “Assange e Navalny pari non sono… Ogni paragone, anche vago, tra i torti delle democrazie e quelli dell’autocrazia putiniana e semplicemente insensato. E Assange, comunque un unicum, è un sassolino messo sul piatto della bilancia, mentre su quell’altro piatto c’è un macigno” (Michele Serra, Venerdì di Repubblica, 15.3). Vuoi mettere la soddisfazione di farsi perseguitare dalle democrazie.

Il Merlo bianco. “L’Ucraina abbia il coraggio di alzare bandiera bianca e negoziare. Non è una resa, ma il bene del popolo” (papa Francesco, 9.3). “Fatico e trovare Cristo nell’idea che il più debole debba trovare il coraggio della bandiera bianca, il coraggio di arrendersi al più forte”, “Il Papa con molta chiarezza ha detto che l’Ucraina dovrebbe avere il coraggio di sventolare la bandiera bianca della resa” (Francesco Merlo, Repubblica, 12 e 14.3). Quindi, oltre a non saper scrivere, Merlo non sa neppure leggere.

L’ultima profezia. “Parla Piero Fassino: ‘Il Pd deve parlare a tutti, moderati e riformisti (e stare con Israele)” (Riformista, 13.3). Altre cazzate?

Rimbambiden. “Biden e l’Armageddon quella sera da Murdoch: ‘Putin è a un passo dal nucleare contro Kiev’” (Repubblica, 11.3). Ma era solo la moglie che lo avvisava di aver buttato la pasta.

Transennate i seggi/1. “Caccia ai voti degli ex Dc: Renzi corteggia Follini” (Messaggero, 15.3). Gnamm!

Transennate i seggi/2. “Renzi contro Ursula: ‘Serve una leader non una follower’” (Stampa, 11.3). “‘Von der Leyen non va rieletta’. Poi Renzi attacca Forza Italia” (Corriere della sera, 11.3). Anche le zanzare hanno la tosse.

Transennate i seggi/3. “Renew Italia: Pizzarotti sfida Magi. D’Amato: ‘Nessun veto’” (Riformista, 16.3). Ma chi sono? Di che parlano? O è una sciarada?

Consecutio temporum. “La vicenda Consip ha indebolito il mio governo prima della botta del referendum e per delle accuse false ho perso 10 punti percentuali di consenso” (Matteo Renzi, Giornale, 13.3). Peccato che la vicenda Consip l’abbia rivelata il Fatto il 21 dicembre 2016 e il suo governo sia caduto la sera del referendum del 4 dicembre 2016. Com’era quella del lupo e dell’agnello?

Chi si scusa con chi. “Babbo devi dire tutta la verità ai magistrati”, “Non puoi dire che non conosci Mazzei perché lo conosco anche io”, “Devi ricordarti tutti gli incontri e i luoghi, non è più la questione della Madonnina e del giro di merda di Firenze per Medjugorje”, “È vero che hai fatto una cena con Romeo?”, “Non ti credo e devi immaginarti cosa può pensare il magistrato. Non è credibile che non ricordi di avere incontrato uno come Romeo, noto a tutti e legato a Rutelli e Bocchino” (Matteo Renzi al telefono col padre Tiziano sullo scandalo Consip, 2.3.2017). “Processo Consip, assolti Tiziano Renzi e Lotti. L’ex premier: ora le scuse” (Messaggero, 12.3.2023). Le sue a suo padre, si spera.

L’insaputo. “La casa al Colosseo? Il processo durò due anni e si concluse dandomi ragione definitivamente. Ma ormai ero condannato dal processo mediatico” (Claudio Scajola, sindaco di Imperia, Giornale, 15.3). No, si salvò dal finanziamento illecito in appello grazie alla prescrizione. Dopo la casa a sua insaputa, la sentenza a sua insaputa.

The Genius. “Parsi: ‘A Meloni conviene tifare Biden’” (Foglio, 16.3). Potrebbe pure organizzare dei riti woodoo.

Giornalismo fantasy. “Il campo largo fa scoppiare la coppia Casalino-Travaglio. La telefonata fra i due… ne discutono polemicamente anche al telefono” (Giornale, 16.3). “Il Giornale: ‘Travaglio e Casalino litigano sull’alleanza del M5s con il Pd’” (Open, 16.3). La telefonata è vera almeno quanto quelle fatte dal Giornale e da Open ai due interessati per verificare la notizia falsa.

Il titolo della settimana/1. “Più che pene alternative servono alternative alla pena” (Unità, 16.3). Tipo non commettere reati.

Il titolo della settimana/2. “Se diamo meno armi agli ucraini, i russi colpiscono più forte” (Foglio, 16.3). Più forte di quando gliene davamo di più?

Il titolo della settimana/3. “Spiavano anche il Cav per sbarrargli il Colle” (Giornale, 12.3). Ma lì bastava spiare le sentenze di Cassazione.

Il titolo della settimana/4. “Mistero Medvedev: i post più aggressivi dell’ex presidente russo coincidono con l’arrivo di vino dall’Italia. Un’inchiesta del giornale indipendente The Insider ha tracciato l’ingresso nel Paese dei carichi provenienti da un’azienda toscana di proprietà di un amico dell’ex presidente russo” (Repubblica, 16.3). Oh no, e adesso come facciamo?

Il titolo della settimana/5. “Vivono in auto con due bimbi piccoli, Antonella Viola compra loro una casa: ‘Ho voluto farlo in silenzio’” (Messaggero, 12.3). Ma niente, non si sa come la notizia è uscita lo stesso in simultanea su tutti i siti e i giornali. Vedi alle volte la sfiga.

 

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Ma mi faccia il piacere 11-03-2024

L’editoriale di Marco Travaglio

Ma mi faccia il piacere 11-03-2024

Sdoppiamenti. “Chiara Ferragni come Jocker sulla copertina de L’Espresso. L’influencer: ‘Denigrata e svilita, ora azioni legali’”, “Chiara Ferragni risponde alla copertina dell’Espresso: ‘Bellissima, grazie a tutti quelli che mi hanno scritto sui social’” (Repubblica.it, 8.3). Delle due l’una: o ci sono due Chiara Ferragni, o Repubblica ha due siti.

La seconda tragica Pina Fantozzi. “Travaglio mi dedica il suo editoriale in prima pagina utilizzando la tecnica patriarcale del dileggio dell’interlocutrice” (Pina Picierno, Pd, vicepresidente del Parlamento europeo, 8.3). Pina, non si sottovaluti: nessun patriarca, neppure Noé, riuscirebbe mai a dileggiarla meglio di quanto non faccia già lei.

Spese faraoniche. “La spesa pubblica per il Superbonus è fuori controllo e la genesi di questo disastro è tutta in capo a Giuseppe Conte e al M5S” (Davide Faraone, deputato Iv, Foglio, 9.3). Invece Iv che lo votò, Faraone incluso, e gli prestò anche il relatore Marattin, non c’entra.

Autocomplotto. “Renzi apre la Leopolda: ‘Certi pm violano la legge, volevano farci chiudere’” (Messaggero, 9.3). Poi ci è riuscito da solo.

Assi nella manica. “Con Schlein la musica sta cambiando, ma va rotto l’asse con i pm” (Enza Bruno Bossio, Direzione nazionale Pd, Unità, 28.2). Giusto: bisogna tornare a quello con i pregiudicati.

Le ultime parole famose/1. “È Todde la terza incomoda” (Renato Soru, Foglio, 23.2). “Come può il Pd allearsi con uno come Conte? Io credo che dalla Sardegna partirà una svolta. Renato Soru ha lasciato il partito e ha dato vita a una coalizione Sarda… vera alternativa credibile… Insomma, il vento della rivoluzione gentile è iniziato” (Andrea Viola, blogger Fattoquotidiano.it, 29.1). Ma infatti.

Le ultime parole famose/2. “Nikki Haley non accenna a lasciare” (Foglio, 24.2). “Haley decisa a restare in corsa” (Corriere della sera, 25.2). “Haley non molla” (Stampa, 26.2). Nikky Haley non ha nessuna intenzione di mollare” (Paolo Guzzanti, Riformista, 6.3). “Nikki Haley si ritira dalla corsa alla Casa Bianca” (Ansa, 6.3). E pazienza, è andata così.

Strettissima attualità. “Duello tra FdI e dem. Barricate Pd in Aul per la medaglia a Tito. Alla Camera la legge per levare l’onorificenza al massacratore slavo. La sinistra non ci sta e risponde con un emendamento: via tutti i riconoscimenti ai fascisti” (Libero, 7.3). Ancora niente su Napoleone.

Ha stato Putin. “In Polonia c’è il forte sospetto che le proteste degli agricoltori contro le importazioni di cereali ucraine siano alimentate dalla propaganda russa. Anche in Francia, dove la protesta rurale non accenna a calmarsi, il presidente Macron ha denunciato le ingerenze della disinformazione e della cyber guerra della Russia” (Foglio, 5.3). Ma certo, che ne sanno gli agricoltori dei cereali? Ovvio che chiedano lumi al noto agronomo Putin.

I garantisti. “La grandiosa Caporetto dei manettari”, “La condanna di Davigo è un passo in avanti”, “L’unico dossieraggio per ora è il suo”, “C’è un giudice a Brescia. Il codice penale vale più del codice Da Vigo” (Foglio, 8.3). “Peccato. È andata male. Condanna bis per Davigo, il pm moralizzatore per anni a reti unificate” (Riformista, 8.3). “Il giustizialista Davigo violò il segreto d’ufficio per colpire un collega” (Identità, 8.3). Com’era quella storiella che sono tutti innocenti fino alla Cassazione?

 

 

Colti sul fatto. “Intervista allo scrittore Percival Everett: ‘Gli Usa come l’Impero Romano, la democrazia è a rischio. Trump fa leva sull’ignoranza’” (Repubblica, 6.3). Quelli colti invece votano il rimbambito.

Trasceche? “L’esperienza del trascendentale, del verticale, è qualcosa che ho continuato a cercare sempre in altri luoghi dell’esistere” (Alessandro Baricco, Lettura-Corriere della sera, 10.3). Come può lo scoglio arginare il mare e il trascendentale essere verticale? O voleva dire trascendente?

M’annoi. “Parla Maurizio Mannoni. Dalla Di Cesare a Orsini, ‘chi l’ha detto che serve la sparata per fare audience’?” (Foglio, 8.3). Lui, a scanso di equivoci, non lo guardava nessuno.

Il titolo della settimana/1. “L’anno difficile di Fuortes, l’ex manager della Rai rimasto senza incarichi” (Corriere della sera, 9.3). Oh, no, povera stella, e adesso come facciamo?

Il titolo della settimana/2. “Da Golda Meier a Parenzo, vergogna antisemita” (Stampa, 9.3). Tipo la vergogna di storpiare il cognome a Golda Meir chiamandola Meier.

Il titolo della settimana/3. “Chi voleva incastrare Crosetto?” (Stefano Zurlo, Giornale, 8.3). Crosetto.

Il titolo della settimana/4. “Lo street artist italiano abbraccia lo zar. Calenda: ‘Gli utili idioti dei dittatori’” (Messaggero, 8.3). Poi ci sono quelli inutili.

Il titolo della settimana/5. “Vannacci: ‘Io candidato? Lo dirò qualche giorno prima’” (Repubblica, 4.3). Dopo, in effetti, sarebbe tardi.

Il titolo della settimana/6. “Per la pace, Hamas si arrenda” (Bernard-Henri Lévy, Repubblica, 8.3). Ci parla lui.

 

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Ma mi faccia il piacere

L’editoriale di Marco Travaglio

Ma mi faccia il piacere 04-03-2024

Crioterapia. “Meloni, il gelo del Quirinale” (Repubblica, 1.3). Il famoso gelo di Meloni.

Le ultime parole famose. “Partita aperta in Sardegna: il candidato di Meloni non vola, sinistra in corsa. Decide Soru?” (Riformista, 27.2). Come no.

Autoattentato. “Una folla di palestinesi assalta i camion degli aiuti umanitari a Gaza” (Corriere.it, 29.2). “Calca per gli aiuti, strage e accuse” (Corriere della sera, 1.3). “Folla fuori controllo, costretti a sparare” (Stampa, 1.4). “La verità ignorata sulla strage del pane. L’antisemitismo sempre più imperante incolpa Israele, ma le responsabilità stanno altrove. Gli uomini di Hamas sono piombati sulla folla calpestandola e sparando” (Fiamma Nirenstein, Giornale, 3.3). Diabolici questi palestinesi: si sparano e si pestano da soli per incolpare Israele.

Trova l’intruso. “Houti, attacco all’Italia. Azione di guerra dei ribelli yemeniti che lanciano un drone verso la nave ‘Cario Duilio’ che lo abbatte. Crosetto: grave violazione del diritto internazionale” (Repubblica, 3.1). Dicesi diritto internazionale inviare navi a casa d’altri e poi mettersi a strillare se quelli reagiscono.

L’intrepido. “Andare da soli alle Europee, più che un azzardo, io lo definire un atto di coraggio” (Matteo Renzi, Iv, Corriere della sera, 3.3). Più che altro non ti vuole nessuno.

Metodo Ferragni. “Il piano di Biden per destinare a Kiev 350 miliardi russi” (Corriere della sera, 3.3). Un altro che fa beneficenza coi soldi degli altri.

Cielito Olindo. “Rosa e Olindo tornano in aula: ‘Speriamo in un processo vero’” (Corriere della sera, 1.3). Quello in cui confessi una strage e ti assolvono.

Chiquita. “Giorgia porta a casa Chico” (Giornale, 2.3). “Meloni riporta Chico Forti in Italia” (Libero, 2.3). In cambio diamo via Olindo e Rosa?

C’è nero e nero. “Parte da Roma la corsa dei socialisti europei: ‘Mai con l’estrema destra’” (Messaggero, 2.3). A parte i compagni del battaglione Azov.

 

Fassinyahu. “Fassino: ‘Demonizzare Israele ostacola lo Stato palestinese’”, “Israele: destra e sinistra? La differenza non si vede” (Unità, pag. 5 e 6, 2.3). Ma infatti.

Progressismi. “Il candidato progressista francese Glucksmann: ‘L’Europa deve passare subito a un’economia di guerra’” (Stampa, 2.3). Per distinguersi dai conservatori.

Sfaccettato. “Mondiali di Atletica, Malagò: ‘Tanta amarezza, ci avevo messo la faccia’” (Repubblica, 2.3). Ma quante ne ha?

Bianco rosso e Verdini. “Accanimento della Procura: Verdini torna in carcere: ha partecipato a tre cene” (Francesco Storace, Libero, 28.2). “Verdini in cella per una cena illegale, metterlo in prigione è una ingiustizia” (Fabrizio Cicchitto, Unità, 1.3). “Perché Verdini è stato sbattuto in carcere: rischia 8 anni in cella per una cena… Una legge cretina e crudele” (Piero Sansonetti, Unità, 1.3). No, è per due condanne definitive a 12 anni per bancarotta fraudolenta.

Superballus 110%. “Truffa (80 milioni) col Superbonus: 9 gli arrestati”. “I cantieri non esistevano nemmeno, ma la banda di truffatori intascava ugualmente il ‘bonus facciate’” (Corriere della sera, 1.3). Ah, era il Bonus Facciate, però lo chiamiamo Superbonus perché fa più comodo.

Merli putiniani. “I putiniani nostri, che sono uno spettacolo… provano a deformare e a intorbidire la verità con espedienti che probabilmente gli stessi russi suggeriscono… E dunque per ora hanno rilanciato l’intrigo internazionale, di cui parla il tabloid tedesco Bild, e cioè il ‘giallo’ di uno scambio di prigionieri e di un complotto per impedire la liberazione concordata di Navalny che era lì lì per essere rilasciato” (Francesco Merlo, Repubblica, 20.2). “Navalny, l’ipotesi dei collaboratori: Aleksej doveva essere scambiato con il ‘killer di Tiergarten’” (Repubblica, 27.2). Oddio, che siano putiniani pure i collaboratori di Navalny? O tutta Repubblica prende ordini da Putin tranne Merlo?

Ultime dalla Cia. “Alla guerra, per difendere la pace” (Giuliano Ferrara, Foglio, 1.3). Uahahahahah.

Vitti ’na Crozza. “Crozza offende l’America. La memoria di JFK non si tocca” (Ermelinda M. Campani, Riformista, 27.2). Maurizio, prossima volta, chiedi il permesso a Ermelinda.

Da Montanelli a Sallusti. “Da 50 anni contro il coro” (Giornale, 1.3). Facciamo 20.

La pandemia. “I palestinesi creano un governi tecnico” (Libero, 26.2). Ecco dov’era nascosta l’Agenda Draghi.

Il titolo della settimana/1. “La vita di Navalny ha molto da insegnare agli utili idioti del putinismo che hanno scoperto i crimini di Putin solo dopo l’invasione dell’Ucraina” (rag. Claudio Cerasa, Foglio, 17.2). Tipo il Foglio.

Il titolo della settimana/2. “Meloni-Biden, avviso a Israele” (Messaggero, 2.3). Netanyahu sta già tremando.

Il titolo della settimana/3. “Qatargate, ecco cosa c’è nei faldoni nascosti delle difese” (Dubbio, 2.3). Altri sacchi di petrodollari?

Il titolo della settimana/4. “Se i cacciatori di bufale sono tutti di sinistra” (Libero, 2.3). Quelli di destra sono troppo occupati a fabbricarle.

 

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Ma mi faccia il piacere

L’editoriale di Marco Travaglio

Ma mi faccia il piacere

Vincere e vinciamo! “Orgoglio, altro che stanchezza. Due anni dopo l’invasione ucraina, è ora di spiegare perché l’Occidente sta vincendo la guerra contro Putin” (rag. Claudio Cerasa, Foglio, 24.2). Prima però bisogna fumare roba buona.

Jet Salman. “Per chi viaggia il jet lag è fastidioso: sei su un altro fuso orario” (Matteo Renzi, leader Iv, Riformista, 24.2). Quello saudita.

Ferrarensky. “Quelle munizioni che ci servono per difendere la libertà” (Giuliano Ferrara, Foglio, 19.2). Non bastava l’Ucraina: ora ci tocca armare pure Ferrara.

Rimbambiden. “Navalny, la gaffe di Biden. Chiama la moglie Yolanda invece di Yulia” (Sole 24 ore, 23.2). “Gli insulti di Biden allo zar: ‘Putin è un pazzo figlio di puttana’” (Messaggero, 23.2). Chissà con chi ce l’aveva.

Fine pena mai. “Il patto Meloni-Zelensky: Italia con Kiev per 10 anni” (Messaggero, 19.2). E senza sconti di pena.

Mare nostrum. “L’Italia va a riprendersi il Mar Rosso” (Libero, 20.2). Perché, era nostro?

Ha stato Borrelli. “Formica ha ragione: Borrelli voleva il Colle” (Tiziana Maiolo, Dubbio, 20.2). Gliel’ha detto il divino Otelma.

Ha stata Meloni. “Quattro anni fa l’inizio della pandemia. Così Giorgia ha vinto la battaglia del Covid” (Libero, 20.2). Con la sola forza del pensiero.

Ha stato Conte. “Gli errori e gli orrori di due anni di guerra. Una serie di cantonate all’origine dello sbandamento geopolitico dell’era Conte” (Mario Sechi, Libero, 24.2). Ah, ecco chi ha invaso l’Ucraina.

Filo. “Ghali, il ringraziamento del rapper all’associazione filo palestinese” (Corriere della sera, 20.2). E quindi?

Incassese. “Nomine e logica politica. Chi è al governo deve saper scegliere le persone giuste” (Sabino Cassese, Corriere della sera, 20.2). Qualche altro allievo da piazzare?

La mosca cocchiera. “Lettera aperta a Emmanuel Macron, Valérie Hayer e Matteo Renzi” (Ivan Scalfarotto, senatore Iv, Riformista, 19.2). Macron e Hayer: “Scalfarotto chi?”.

Praterie. “Tajani apre la nuova fase: ‘C’è grande spazio per noi’” (Giornale, 24.2). Ai giardinetti o nel mausoleo?

Povera stella.“Questa mattina noi ci siamo svegliati presto, alle sei, una levataccia, per leggere le mozioni che i colleghi hanno depositato ieri alle 20. Sì, mi sono alzata presto per venire qui alle 8” (Elisabetta Piccolotti, deputata Avs, alla Camera, 22.2). Come se i parlamentari fossero pagati per lavorare.

I soliti Casini. “In Russia tornano i lager” (Pierferdinando Casini, senatore Centristi per l’Europa, Messaggero, 17.2). Ma non erano i gulag?

Carriere. “Tajani: ‘Separeremo le carriere’” (Dubbio, 17.2). La sua da quelle della famiglia Berlusconi, si spera.

 

Fisco per fiasco. “Fisco, il governo taglia le sanzioni. Leo: nessuno sconto ai furbi” (Corriere della sera, 22.2). Solo ai ladri.

Grasso che cola. “Ghali sostenga la cantante israeliana” (Aldo Grasso, Corriere della sera, 25.2). Se no?

L’Uomo Agenda. “La sveglia di Draghi all’Europa: ‘Servono investimenti enormi’” (Corriere della sera, 254.2). “Draghi ridisegna l’Ue: ‘Per Green e digitale 500 miliardi l’anno’” (Repubblica, 25.2). Ce li mette lui, ovviamente.

Troppo Chiara. “Non è chiaro, a chi scrive, che effetto possa suscitare un breve romanzo come Rachilde nelle generazioni nate fluide e alle quali è stato raccontato che tutti siamo uguali e tutti abbiamo diritto a tutto. Non è chiaro, a chi scrive, quale provocazione rappresenti (oppure no) un romanzo in cui il privilegio economico deforma e informa di sé tutto nel nostro presente dove il privilegio economico deforma e informa di sé tutto ma non viene nominato se non per rivendicazione” (Chiara Valerio, Robinson-Repubblica, 24.2). Si figuri quanto è chiaro a noi.

Il titolo della settimana1/. “Draghi, nastri e ballerine: sfila il Capodanno cinese” (Messaggero, 19.2). C’era pure l’Agenda?

Il titolo della settimana/2. “Assange non è il nostro Navalny e gli errori dell’Occidente non sono gli orrori delle dittature” (Sechi, Libero, 21.2). “Navalny e Assange, storie agli antipodi” (Ferrara, Foglio, 21.2). “Il paragone impossibile fra Navalny e Assange” (Domani, 21.2). Vuoi mettere la soddisfazione di essere perseguitato dai buoni.

Il titolo della settimana/3. “Il maresciallo Tito (e altri). La caccia dei partiti alle onorificenze scomode. FdI: va tolta al maresciallo comunista. Il Pd: e il Duce?” (Corriere della sera, 22.2). Per Annibale ancora niente.

Il titolo della settimana/4. “Il primo congresso di Forza Italia senza Berlusconi. Presente il fratello Paolo” (Giornale, 24.2). Si fa quel che si può.

Il titolo della settimana/5. “Perché non è eccessivo ciò che sta facendo Israele” (Fausto Carioti, Libero, 22.2). Anzi, 30 mila palestinesi ammazzati in quattro mesi sono pochi.

Il titolo della settimana/6. “Dobbiamo restituire il futuro ai giovani” (Walter Veltroni, Corriere della sera, 22.2). È la volta buona che va in Africa.

 

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Ma mi faccia il piacere – 19-02-2024

L’editoriale di Marco Travaglio

Ma mi faccia il piacere 19-02-2024

Sherlock Mieli. “Dura polemica tra Israele e il Vaticano, secondo Israele le parole di Parolin sono squilibrate e dietro ci sarebbe Papa Francesco” (Paolo Mieli, Radio 24, 15.2). Il sospetto che dietro la Santa Sede si nasconda il Papa era piuttosto ardito, ma il Mossad l’ha sgamato.

IllustratoFiat. “La difesa degli Elkann: ‘La madre li perseguita’” (Repubblica, 15.2). “Eredità, legali di Elkann al contrattacco: ‘Da 20 anni perseguitati dalla madre’” (Stampa, 15.2). “I legali di Elkann: ‘Fondi eredità non nascosti, ma dichiarati. L’assetto di Dicembre non è in discussione’” (Repubblica, 18.2). “I legali di Elkann: ‘I fondi dell’eredità già dichiarati al Fisco. E l’assetto di Dicembre non si discute’” (Stampa, 18.2). Ma questi due giornali che smentiscono notizie mai date avranno mica qualcosa a che fare con gli Elkann?

Il collasso nella manica. “L’economia russa al collasso sotto il peso della guerra. Putin lo sa bene” (Foglio, 15.2). Crescita del Pil nel 2023: Italia +0,7%, Eurozona +0,5%, Russia +3,6%.

Giuristi per caso. “Paita (Iv): ‘Ma quale bavaglio? Il racconto contenuto nelle ordinanze di custodia cautelare che finisce sui giornali è il punto di vista dell’accusa’” (Riformista, 15.2). Nossignora: le ordinanze di custodia cautelare sono del giudice terzo, non del pm.

Good news. “L’Ue si rafforza sulla Difesa. ‘Eurobond e più risorse per spese militari comuni’” (Stampa, 17.2). Mentre la povertà dilaga, fanno un bel Recovery per le armi. Se poi ci scappa un appaltuccio per i Lince Iveco, tanto meglio.

Il portafortuna. “Due palle al centro. Il pugno nella rosa che serve a Renzi, Calenda e Bonino&Co” (Giuliano Ferrara, Foglio, 16.2). Più che due palle, tre palloni gonfiati.

Savianate. “Il dialogo tra Meloni e Schlein sul cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi rapiti il 7 ottobre, sembra incredibile, ma lo dobbiamo in gran parte al dibattito generato dalle dichiarazioni di Ghali e Dargen D’Amico” (Roberto Saviano, 15.2). Uahahahahah.

Grandi vittorie. “Schlein segna un punto a suo favore. La premier l’ha scelta come sua interlocutrice” (Francesco Bei, Repubblica, 14.2). Sono soddisfazioni.

Proprietà privata. “Il vertice Conte-Landini irrita il Pd: ‘Siamo troppo generosi con il M5S’” (Stampa, 13.2). “Il feeling Conte-Landini che fa infuriare il Pd scavalcato a sinistra” (Corriere della sera, 13.2). Ma il Pd possiede Landini per usucapione o è solo nuda proprietà?

 

Pazzesco. “Il dato veramente pazzesco resta un altro: uno come Conte è già stato premier addirittura due volte (Craxi, per dire, una sola)” (Fabrizio Roncone, Sette-Corriere della sera, 15.2). E c’è un dato ancor più pazzesco: anziché nascondere miliardi rubati all’estero, ne ha portati in Italia 209.

Quelli che la Resistenza. “Le fughe nei fiumi gelidi e i finti certificati di malattia: crescono i disertori di Kiev. Il metodo più frequente per evitare di essere arruolati è corrompere i finanzieri e i medici” (Corriere della sera, 14.2). Ma come, non c’era l’intero popolo schierato con Zelensky come un sol uomo per sconfiggere la Russia?

Gombloddo/1. “Ue, ingerenze russe nel voto” (Maurizio Molinari, Repubblica, 11.2). Si vota a giugno, non si sa come andrà, ma ha già stato Putin.

Gombloddo/2. “Una convergenza di interessi fra Trump e Putin si salda a chi soffia sul fuoco della protesta dei trattori” (Massimo Franco, Corriere della sera, 13.2). Ecco chi era il tizio sul trattore: era Putin.

Mai stato meglio. “Non è vero che Biden è rimbambito” (Francesco Merlo, Repubblica, 13.2). Anzi, è lucidissimo. Almeno quanto Merlo.

L’uva era acerba. “Parliamo di Avdiivka. Perché questa battaglia appare così lontana. Anche da Kyiv” (Foglio, 16.2). Forse perché l’Ucraina l’ha appena persa.

Misteri di stagione. “Qualcosa sta cambiando. Ora gli sbarchi calano. In due mesi -41%” (Libero, 16.2). Che sia inverno?

Dentro. “Pantani vive dentro di noi” (Giornale, 12.2). Basta farsi una pera di Epo.

Par condicio. “Perché il Dap sempre a un magistrato?” (Riformista, 10.2). Un po’ di alternanza con i pregiudicati.

Il titolo della settimana/1. “Parla Antonio Tajani: ‘Trump non è un riferimento per FI’” (Foglio, 15.2). Nel senso che non ha idea di chi sia Tajani.

Il titolo della settimana/2. “Gaza, intesa Schlein-Meloni” (Repubblica, 14.2). Palestinesi in delirio. Netanyahu dorme con la luce accesa.

Il titolo della settimana/3. “Gli spari dalla finestra al veglione di Geolier” (Verità, 15.2). Pronta la tessera onoraria di FdI.

Il titolo della settimana/4. “L’Ariston riflesso dell’immobilismo” (Stefano Folli, Repubblica, 10.2). Ha parlato Speedy Gonzales.

Il titolo della settimana/5. “‘In Ungheria rischio tortura’. Negata l’estradizione per l’amico di Ilaria Salis” (Repubblica, 14.2). A menarlo in cella possiamo pensarci tranquillamente noi.

Il titolo della settimana/6. “Mameli, eroe sovranista tra soap opera e melodramma” (Aldo Grasso, Corriere della sera, 14.2). Pare fosse legato a Orbán.

 

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Ma mi faccia il piacere

Orbadeus. “Il Festival sovranista è un disastro” (Domani, 9.2). Resta da capire se il sovranismo l’abbia portato Amadeus, Fiorello, Crowe o Travolta.

Padroni ingrati. “Se i ministri di destra ci querelano”, “Che un governo di destra… provi a estorcere soldi a giornali che per loro, e direi nonostante loro, hanno combattuto e combattono gratis battaglie epocali contro chi li vorrebbe morti, è il segno di quanto il potere possa dare alla testa” (Alessandro Sallusti e Davide Vecchi, direttori Giornale e Tempo, 9.2). Ma come: noi vi facciamo i camerieri gratis e voi ci chiedete soldi?

Merloni. “Quando Elly Schlein dirà ‘mai più con i 5Stelle’ sarà comunque troppo tardi” (Francesco Merlo, Repubblica, 2.2). La Meloni non vede l’ora.

Teste. “Schlein: ‘Sarà un testa a testa con Meloni’” (Messaggero, 7.2). Basta rintracciare le teste e il più è fatto.

Facce. “Renzi: ‘Alle Europee ci metto la faccia’” (Matteo Renzi, Iv, Messaggero, 6.2). Il tempo di trovarne una.

Uozzamèrega! “Noi non siamo ambigui, sappiamo chi scegliere tra Trump e Biden” (Elly Schlein, segretaria Pd, Corriere della sera, 6.2). Ma quindi si candida in America?

Mosche cocchiere. “Renzi: ‘Con questo Pd il governo Meloni dorme sereno’” (Libero, 7.2). Disse il noto oppositore mentre votava la riforma della giustizia del governo Meloni.

Sempre lucido/1. “Un lucido intellettuale come Carlo Galli sostiene da tempo che il M5S è l’erede dell’Uomo Qualunque di Guglielmo Giannini” (Stefano Folli, Repubblica, 7.2). Lo lustrano ogni mattina col Sidol.

Sempre lucido/2. “Paragonare Trump a Hitler: l’arma di Biden per rilanciarsi” (Domani, 18.1). Ideona vincente, se solo si ricordasse chi è Hitler.

 

Bei tempi. “Neppure Berlusconi aveva devastato la Rai, la Costituzione come il governo Meloni” (Beppe Giulietti, Foglio, 8.2). Quindi lo smemorato non è solo Biden.

M’hai detto un Prospero. “’Viva il guinzaglio!’: Travaglio e Belpietro ai piedi di Orbàn” (Michele Prospero, Unità, 7.2). Lo portano via.

Tutti fuori. “Schlein: ‘Più detenuti non vuol dire sicurezza’” (Unità, 9.2). Giusto: vuoi mettere la sicurezza di avere tutti i detenuti a piede libero.

Una prece. “Travaglio, mi fai schifo. Tu da questo momento non sarai più tranquillo di parlare contro di me perché ogni giorno parlerò contro di te. Sarà una persecuzione” (Vittorio Sgarbi, ex sottosegretario Cultura, 4.2). Brrr che paura.

Sempre Chiara. “Si potrebbe riflettere sul fatto che il libro, pensato e disegnato per essere aperto e riaperto e consultato anche a distanza di mesi, forse di anni, mal si concilia con uno studio che somiglia a un gioco a tappe – spesso macabro e infatti il disagio studentesco è forte – e non a un processo in cui c’è un titolo da conseguire ma soprattutto un metodo da acquisire e con esso, si spera, consapevolezza culturale. Si potrebbe riflettere che senza libri in comune, coi quali essere d’accordo o no, non ci si esercita e abitua ad avere e creare riferimenti comuni, direi alfabeti… Nessuno capisce niente all’inizio, poi si studia, si parla, si ascolta, ci si confronta, si osserva, si sbaglia. E certe volte non si capisce comunque” (Chiara Valerio, Repubblica, 8.2). Ma infatti.

Lanzichenecchi. “Una piccola storia ignobile che mi tocca raccontare, così solita e banale come tante. Cantava Guccini. Io invece mi siedo su un treno. Tre sedili dei quattro ordinari, sono già occupati. Al mio posto c’è un tovagliolo sporco, un tubo di Pringles e una bustina di carta. Piccola, forse conteneva un regalo. Verde scuro. Chiedo di chi sono le patatine e in tre mi rispondono erano già qui. Mi chiedo quale sia il senso del collettivo. Di chi lascia i propri resti in uno spazio comune e di chi si siede e resta in uno spazio comune pur di non alzarsi e buttarli, di chi li sposta dal proprio spazio per lasciarli nello spazio di un altro. Prima per sé e poi per gli altri. Erano già qui mi hanno ripetuto in coro e a quel punto ho detto E voi, anche a casa vostra, vivete nella spazzatatura (sic, ndr)? nessuno ha detto niente. La questione non è l’indignazione è una sofferenza logica. Perché stare scomodi quando si può stare comodi, perché non correggere una stortura? mistero” (Chiara Valerio, Instagram, 9.2). Sono bei problemi.

Esilio a Ventotene. “In quello spazio di sopravvivenza morale che rimane Rai3 intorno all’ora di cena, è tornato Pif” (Antonio Dipollina, Repubblica, 3.2). Ma va a ciapa’ i ratt.

Il titolo della settimana/1. “Orlando: ‘Se Conte corre per perdere lo dica’” (Manifesto, 3.2). Deve averlo scambiato per quel segretario del Pd sostenuto da Orlando, tale Letta.

Il titolo della settimana/2. “Michele Misseri esce dal carcere: vivrà nella villa del delitto” (Giornale, 31.1). Due settimane e ancora nessuno che l’abbia candidato alle Europee.

Il titolo della settimana/3. “Reggio Emilia, detenuto incappucciato e torturato: il video shock del pestaggio in carcere” (Repubblica, 10.2). Questo Orbàn non conosce vergogna.

Il titolo della settimana/4. “Il nuovo libro di Renzi”,“Prostamol, il più consigliato in farmacia” (Libero, pagina 10, 4.2). La seconda che hai detto.

 

Sorgente: Ma mi faccia il piacere – Il Fatto Quotidiano