Ma mi faccia il piacere

Parenti d’Italia. “Atreju è quel posto dove se vai al bagno trovi solo due generi” (social Atreju, festa dei giovani FdI, 30.11). Hanno finito i cognati.
La Ripubblica. “L’Ucraina, fondamentalmente, è persa. Se il nostro obiettivo è salvare vite umane dobbiamo essere molto chiari: la Russia ha vinto. E questo rende molto urgente una trattativa con la Russia” (Alessandro Orsini, 27.2.2022). “Le nostre armi: suicidio assistito per l’Ucraina” (Fabio Mini, Fatto quotidiano, 22.6.2022). “Putin sta vincendo? Non è solo l’Economist a chiedersi se Putin stia vincendo. Lo stanno facendo in molti, a cominciare dai diretti interessati” (Corriere della sera, 3.12.2023). “La controffensiva è fallita. Kiev si arrocca in difesa” (Repubblica, 3.12.2023). Ormai Corriere e Repubblica sono un Fatto in ritardo di un anno e mezzo.
Truffe da sbarco. “Piantedosi: ‘Il modello Albania si può replicare’” (Stampa, 30.11). Mandandoci pure i ministri.
Il vero colpevole/1. “Roma-Expo, tutti i perché di un flop. Urso contro Conte e Raggi. Tajani: un errore il no alle Olimpiadi” (Corriere della sera, 30.11). “Conte pontifica su Expo, ma dimentica i no grillini” (Giornale, 30.11). Ha stato Conte e pure la Raggi, cioè il premier e la sindaca che candidarono Roma all’Expo 2030.
Il vero colpevole/2. “Fine del mercato tutelato. Per Salvini ‘è un errore’. Schlein: ‘È la tassa Meloni sulle bollette’” (Open, 28.11). “Ma quale tassa Meloni. La fine del mercato tutelato per le bollette è stata decisa da Draghi” (Huffington Post, 30.11). “La pagliacciata di sinistra e Conte: su Pnrr e bollette ci han venduti loro. È stato il leader grillino ad avviare la pratica del Recovery” (Verità, 30.11). Ah ecco, volevo ben dire: ha stato Conte.
Fichi Sechi. “Che il M5S sia collaterale alla magistratura militante non fa notizia (i pentastellati sono figli di una cultura giacobina” (Mario Sechi, Libero, 29.11). La dozzina di indagini sul nulla contro la Raggi sono lì a dimostrarlo.
Di Letta e di governo. “Lo strappo di Letta. L’ex braccio destro di Berlusconi boccia il premierato” (Stampa, 1.12). Anche il premierato ha fatto cose buone.

 

Il perseguitato. “Nasce il sindacato di destra Rai. Vespa: ‘L’Usigrai mi ha maltrattato’” (Foglio, 1.12). Povera stella, è in pensione da vent’anni, conduce due programmi al giorno e guadagna 1,5 milioni l’anno grazie a un contratto da “artista”. Un piccolo fiammiferaio.Dopodomani. “Il ruolo politico di Putin è chiaramente finito. Chi verrà dopo di lui?”, “Orsini, sociologo filo-putiniano”, “La Russia è a costante rischio di default sul debito”, “L’equidistanza del Papa sulla guerra non convince più”. “Comunque vada, il fallimento della Russia è già evidente”, “L’esercito di Putin è a corto di forze”, “La controffensiva ucraina segna la fine dell’èra del carro armato”, “Disfatta russa”, “Zelensky può vincere la guerra”, “Arsenali vuoti e alleati alla deriva. La Russia sta perdendo la guerra”, “Dietro la finta tregua di Putin c’è un esercito allo stremo delle forze” (Domani, 24.3, 6.3, 13.4, 15.4, 1.5, 14.5, 17.10, 11.11.2022, 10.1.2023). “La forza della Russia e la pace da fare presto”, “Il vero sostegno a Putin l’hanno dato i tifosi della guerra a oltranza” (Domani, 2.12.2023). Tipo il Domani?
Attaccati al tram. “Per il tram in via Nazionale esposto alla Corte dei Conti”, “Il tram Tva rischia la paralisi: troppi incidenti sul percorso”, “Il 118 contro il tram Tva: ‘Progetto da bocciare’”, “Tre indicenti in due giorni: allarme sicurezza per il tram” “Municipio II, faro sul tram: ‘Danni al Museo etrusco’”, “Tram, i paletti dell’Anticorruzione”, “L’inchiesta sul tram in via Nazionale. Altolà di Anac al Comune: rischio blocco dell’opera per problemi giudiziari” (Messaggero, 27, 28, 29, 30.11, 1 e 2.12). E anche ‘sta settimana ci siamo guadagnati la pagnotta.
Comici. “In un bel saggio Christian Salmon, studioso sopraffino dei populismi moderni, ci ha spiegato cos’è la Tirannia dei Buffoni. Non solo Trump, Bolsonaro e ora Milei. Ma anche l’indiano Modi e il filippino Duterte, l’ungherese Orbàn e l’inglese Johnson, il russo Putin e il turco Erdogan, fino ad arrivare ai campioni tricolore, Grillo e Salvini. Maschere quasi grottesche… giullari della politica, rissosi ma pericolosi” (Massimo Giannini, Venerdì-Repubblica, 1.12). Se non mancasse Zelensky, si direbbe che i buffoni sono quelli che vincono le elezioni.
Il titolo della settimana/1. “Mattarella non firma il ddl carne coltivata. Servirà prima l’ok Ue” (Repubblica, 1.12). “Mattarella promulga il ddl sulla carne sintetica” (Ansa, 1.12). E pazienza, è andata così.
Il titolo della settimana/2. “‘Se Crosetto parla così, avrà le sue ragioni’, dice Paita (Iv)” (Foglio, 28.11). Uahahahahah.
Il titolo della settimana/3. “Stefano Massini: ‘Lavoriamo sull’anima degli studenti’” (Repubblica, 27.11). “Stefano Massini: ‘Evito le etichette e contamino Freud’” (Repubblica, 2.12). Ma guarda, fai un po’ te.
Il titolo della settimana/4. “Patriarcato. Siamo tutti responsabili” (Luigi Manconi, Repubblica, 29.11). Ma questo a nome di chi parla?

 

Sorgente: Ma mi faccia il piacere – Il Fatto Quotidiano

Ma mi faccia il piacere 27-11-23

L’editoriale di Marco Travaglio

Ma mi faccia il piacere

Mirini. “È un anno che sono nel mirino” (Francesco Lollobrigida, ministro FdI Agricoltura e Sovranità alimentare, Corriere della sera, 26.11). E non s’è ancora accorto che il mirino è il suo.

Ballusti. “La spiccata capacità a delinquere è dimostrata dai precedenti penali dell’imputato… un giornalista che, in un limitato arco di tempo (dal 2.9.2001 al 30.5.2003) ha sei volte manifestato una reiterata indifferenza colposa nei confronti del diritto fondamentale della reputazione e una volta (il 12.10.2002) ha leso direttamente tale bene… Sette pregresse condanne per diffamazione… La gravità del fatto delineata dalle modalità di commissione di fatti caratterizzati da particolare negatività…” (sentenza della Cassazione che condanna per l’ottava volta Alessandro Sallusti, 26.9.2012). “Io sono incensurato” (Sallusti, È sempre Cartabianca, Rete4, 22.11.2023). Uahahahahah.

Bin Rignan. “Oggi più che mai facciamo sentire la nostra voce contro la violenza sulle donne. A cominciare dalle donne violentate in Israele dai terroristi di Hamas, dalle donne che lottano in Iran, dalle donne private della libertà in Afghanistan, su questi temi anche e soprattutto gli uomini devono far sentire la propria voce” (Matteo Renzi, senatore Iv, 25.11). Lo dice pure bin Salman.

Tititiritu? “Meloni: ‘Mosca può riportare la pace ritirandosi’” (Stampa, 23.11). L’ha detto anche a Netanyahu?

Eliminare. “Matti Friedman: ‘Israele ha un’unica strada per sopravvivere: eliminare Hamas e tutti i terroristi da Gaza’” (Stampa, 25.11). Fabbricandone di nuovi.

Indovinello. “‘Scarso valore’: così il governo negò i fondi al film di Cortellesi”, “’Opera di scarso valore’: e il ministero della Cultura negò i finanziamenti al film di Cortellesi. Bocciata la pellicola diventata simbolo della lotta delle donne contro la violenza. La protesta sui social” (Repubblica, 24.11). Si sono solo scordati di precisare che il 12 ottobre 2022, quando il finanziamento al film fu bocciato, il governo era quello di Draghi e il ministero era retto da Franceschini, ma fa niente: capita, con i Migliori.

 

Er Mejo. “Autostrada dei Parchi ritorna a Toto. La revoca di Draghi è costata 5 miliardi” (Stampa, 19.11). Era o non era il Migliore?

L’ideona. “Il consiglio a Schlein di Franceschini: sull’elezione diretta non dire solo dei No” (Francesco Verderami, Corriere della sera, 25.11). Si sentiva giusto la mancanza di qualche bel Ni.

Expertise. “Quasi tutti i ministri non hanno competenza, rappresentano soltanto gli interessi di qualcuno” (Vittorio Sgarbi, sottosegretario Cultura, 25.11). Lui invece rappresenta i suoi.

Attaccati al tram. “La rivolta di Corso Vittorio: ‘Il tram qui è una follia’”, “Il tram a via Nazionale: ‘È uno spreco di soldi’”, “Manifestazioni e scioperi. ‘Tram fermo un giorno su 3’”, “Il tram in via Nazionale: ‘Spreco di soldi pubblici’”, “Sos chiesa dei Fiorentini: ‘No al tram: è pericoloso’”, “Tram in via Nazionale, le criticità in Consiglio” (Messaggero, 20, 21, 22, 23, 24, 25.11). Si potrebbero appaltare a Caltagirone pure i tram, oltre alla metro. Così la fa finita.

Imbecilli. “La frase: ‘Non tutti gli uomini uccidono le donne’, è peggio che falsa. È imbecille” (Adriano Sofri, Foglio, 21.11). Ci sono anche gli uomini che uccidono i commissari.

Museo del Prado. “Comunque il tipo umano più compatibile con lo stupratore non è né il comunista né il fascista: è il pacifista” (Iuri Maria Prado, Twitter, 18.11). Lo portano via.

Chiara e lo scuro. “L’ultima strumentalizzazione di una tragedia che mi viene in mente è quella di Indi Gregory, la bambina inglese affetta da una gravissima patologia che… è stata accolta all’Ospedale Bambin Gesù” (Chiara Valerio, “Meloni e il retaggio del patriarcato”, Repubblica, 22.11). Indi Gregory non è mai stata accolta al Bambin Gesù: è morta in un hospice inglese. Sempre per via del patriarcato.

Il titolo della settimana/1. “Fatture false all’insaputa dei figli della Casellati” (Giornale, 24.11). Le famose fatture che si emettono e si firmano da sole.

Il titolo della settimana/2. “Gratteri non ha neanche scalfito la vera ‘ndrangheta. Dentro l’aula bunker di Lamezia non è stato processato alcun Riina” (Il Dubbio sulle 207 condanne al maxiprocesso Rinascita Scott, 22.11). Tutta brava gente.

Il titolo della settimana/3. “Ma quale sentenza storica, i giudici hanno stroncato la presunta cupola mafiosa: 11 anni a Pittelli” (Tiziana Maiolo, Dubbio, 21.11). Lei si aspettava l’ergastolo.

Il titolo della settimana/4. “Il ritorno di Putin fra i Grandi è una vittoria della Nato” (Sallusti, Giornale, 21.11). Un trionfo.

Il titolo della settimana/5. “L’errore di Lollobrigida? Rinunciare all’auto blu cedendo al grillismo” (Maiolo, Dubbio, 24.11). Te pareva che era colpa di Grillo.

Il titolo della settimana/6. “Il momento Churchill di Elly Schlein” (Andrea Malaguti, Stampa, 19.11). Ma pure il momento Napoleone.

Il titolo della settimana/7. “Io maschio sto con Elena” (Massimo Giannini, Repubblica, 25.11). Adesso siamo tutti più tranquilli.

 

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Ma mi faccia il piacere

 

L’editoriale di Marco Travaglio

Ma mi faccia il piacere

 

Maritocrazia. “Meloni lancia la ‘rivoluzione del merito’: ‘Basta con l’uno vale uno, è devastante’” (Giornale, 16.11). Ora il motto è: cognato vale due, sorella vale tre.

Bipolarismo. “Blocchiamo tutto, fermiamo tutto, non compriamo più un accidente, non consumiamo più un accidente, non paghiamo più una lira, ma ci fate votare e torniamo a un Paese normale” (Matteo Salvini, segretario Lega, 15.8.2015). “Chi blocca l’Italia paga. Una minoranza politicizzata non può ledere il diritto della maggioranza a muoversi” (Salvini, vicepremier e ministro Trasporti, Libero, 15.11.2023). Quindi anche Salvini ha fatto cose buone, purtroppo otto anni fa.

Roba forte. “Renzi-Mastella, la strana coppia. ‘Lista di centro alle Europee’” (Messaggero, 16.11). Transennate i seggi.

Sturmtruppen. “Bye bye Hamas” (Andrea Ruggieri, Riformista, 17.11). L’ha sbaragliata lui con la sola imposizione delle mani.

Poveretto, come S’ofri. “‘Si è fatto di tutto per spingere Putin a invadere’, dice in tv Travaglio. Nessuno replica” (Adriano Sofri, Foglio, 18.11). E nessuno lo aspetta sotto casa per sparargli come ai vecchi tempi. Dove andremo a finire, signora mia.

Attaccati al tram. “La Lega boccia il tram Tva: ‘Mancano test sul traffico’”, “Il tram in via Nazionale: niente confronto, è bufera”, “Il tram di via Nazionale: ‘Danni per palazzo Alfieri’”. “Tram Termini-Vaticano: ‘Chiesa del Gesù a rischio’”, “Sul tram in via Nazionale il fato di Città Metropolitana” (Messaggero, 13, 15, 16, 17 e 18.11). Ma ’sto tram è peggio di Hamas.

La madre ricostituente/1. “La riforma non tocca il Colle” (Maria Elisabetta Casellati, FI, ministro delle Riforme, Corriere della sera, 17.11). Gli leva solo il potere di sciogliere le Camere, scegliere il premier, risolvere le crisi di governo e nominare i senatori a vita, ma i nastri può continuare a tagliarli.

La madre ricostituente/2. “Ora confronto in Parlamento, l’opposizione non alzi muri” (Casellati, ibidem). Se no?

Sfida e sfiga. “Gualtieri e la sfida per la città: ‘Senza cantieri non c’è futuro’” (Messaggero, 16.11). Da sindaco a umarell.

Ma va? “Repubblica è entrata nella Striscia di Gaza su un blindato dell’Idf” (Repubblica, 13.11). Perché, prima dov’era?

Monsù Vladimir. “Chiara Gribaudo (Pd): ‘Superiamo le diffidenze, salviamo il Piemonte dagli amici di Putin’” (Stampa, 13.11). A Cuneo non si parla d’altro.

 

Caro amico ti riscrivo. “Lucio Dalla secondo Veltroni. ‘Il cantautore più felliniano’” (Corriere della sera, 15.11). Povero Lucio, non meritava.

Code di paglia. “Portogallo, errore in Procura. L’ex premier Costa confuso con il ministro” (Corriere della sera, 13.11). “Indagato il Costa sbagliato. Portogallo senza governo per il pasticcio dei giudici” (Messaggero, 13.11). Però si è dimesso. Era innocente, ma non lo sapeva.

Le mani avanti. “’Prepara una Maidan 3 per destituirmi’. Zelensky accusa Mosca” (Repubblica, 18.11). Avrà stato Putin.

Il capocomico. “Orsini è un personaggio della commedia, al pari di molti altri. A lui il compito di farneticazioni filoputiniane” (Aldo Grasso, Corriere della sera, 13.11). Tipo aver detto un anno e mezzo prima ciò che oggi dice persino il Corriere.

Maestro di vita. “Il killer obeso fa la star in tv: ‘La mia non è vita’” (Giornale, 15.11). Quella della fidanzata che ha ucciso con 57 coltellate invece sì.

Concorrenza sleale. “Bongiorno contro Grillo: ‘Uno show sul dolore’” (Messaggero, 14.11). “Bongiorno: ‘Grillo ha trasformato il dolore in show’” (Libero, 14.11). Gelosona.

Eventi epocali. “Atreju, Schlein risponde no all’invito”, (Repubblica, 17.11). “Schlein dice no alla festa di FdI” (Corriere della sera, 17.11). “Atreju, il no di Schlein” (Stampa, 17.11). “Schlein sbaglia a non andare ad Atreju” (Federico Geremicca, Stampa, 17.11). “Atreju, Meloni attacca Schlein: ‘Bertinotti non aveva timore’”, “Giorgia contro Elly, le duellanti che polarizzano la sfida per le Europee” (Repubblica, 18.11). “Meloni attacca Schlein per il suo no ad Atreju. La premier: ‘Bertinotti non aveva paura’” (Stampa, 18.11). Ma un bel chissenefrega no, eh?

Il titolo della settimana/1. “La politica è genuflessa ai dogmi intoccabili dei magistrati antimafia” (Giorgio Spangher, Dubbio, 16.11). C’è addirittura chi insinua che esista la mafia.

Il titolo della settimana/2. “Salari bassi, si muove il governo” (Messaggero, 16.11). Per abbassarli.

Il titolo della settimana/3. “Più di 300 imputati e 600 avvocati. È Rinascita-Scott. Farsa o tragedia?” (Tiziana Maiolo, Dubbio, 17.11). Più che altro, processo.

Il titolo della settimana/4. “Ecco perché Olindo e Rosa sono in cella da innocenti” (Antonino Monteleone e Francesco Priano, Giornale, 13.11). Uahahahahahah.

Il titolo della settimana/5. “Parla Renato Soru:; ‘Tradito dal partito che ho fondato’” (Foglio, 14.11). Tiscali?

Il titolo della settimana/6. “Per far vincere Kyiv (Kiev, ndr) la coalizione Ramstein deve pianificare il 2024” (Foglio, 18.11). Mo’ se lo segnano.

 

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