Casa di Montecarlo

L’ex presidente della Camera Gianfranco Fini condannato a due anni e otto mesi a Roma per riciclaggio

L’ex presidente della Camera, Gianfranco Fini, è stato condannato a due anni e otto mesi per riciclaggio nel processo legato all’acquisto della famosa casa di Montecarlo. Lo hanno deciso i giudici della Quarta sezione penale del Tribunale di Roma, che hanno inflitto cinque anni a sua moglie Elisabetta Tulliani e sei anni ciascuno al padre […]

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Precariato e buste paga da fame

Ecco cosa c’è dietro la narrazione delle destre sul lavoro

Una forza lavoro sempre più anziana e il part time involontario contribuiscono a ostacolare la produttività.

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Profumo rubato da Fassino

Gli addetti del duty free di Fiumicino: Lo aveva già fatto in precedenza

Non sarebbe stata la prima volta. Dopo il presunto tentato furto di un profumo Chanel al duty free di Fiumicino, svelato dal Fatto Quotidiano, che è costato una denuncia a Piero Fassino, emergerebbe che già in passato il deputato del Pd sarebbe stato riconosciuto come autore di un furto nel negozio del Terminal 1 dell’aeroporto […]

 

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25 aprile: tensione a Roma

insulti e lanci di oggetti dalla brigata ebraica ai manifestanti pro-Palestina. Sassi contro i cronisti presenti

Tensione a Roma alle manifestazioni per il 25 aprile a Porta san Paolo. In piazzale Ostiense – accanto alla Piramide Cestia – sono volati fischi e insulti tra circa trecento membri della brigata ebraica, che intorno alle 8:30 ha deposto la tradizionale corona d’alloro per i partigiani ebrei, e altrettanti partecipanti a un contemporaneo presidio […]

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Torino: tensione al corteo pro Palestina

Manifestanti provano a raggiungere l’evento con Tajani, Bernini, Pichetto e Lollobrigida

Tensione a Torino, dove un gruppo di manifestanti dei collettivi universitari hanno cercato di raggiungere il castello del Valentino dov’è in corso la conferenza degli addetti scientifici e spaziali e degli esperti agricoli con l’annunciata presenza di numerosi ministri. All’evento nella sede della facoltà di Architettura del Politecnico sono previsti i ministri Tajani, Lollobrigida, Pichetto, […]

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Il monologo di Antonio Scurati sul 25 aprile

Il testo integrale

«Lo attesero sotto casa in cinque, tutti squadristi venuti da Milano,
professionisti della violenza assoldati dai più stretti collaboratori di Benito
Mussolini»:

 

«L’onorevole Matteotti, il segretario del Partito Socialista Unitario, l’ultimo che in Parlamento ancora si opponeva a viso aperto alla dittatura fascista, fu sequestrato in pieno centro di Roma, in pieno giorno, alla luce del sole. Si batté fino all’ultimo, come aveva lottato per tutta la vita. Lo pugnalarono a morte, poi ne scempiarono il cadavere. Lo piegarono su se stesso per poterlo ficcare dentro una fossa scavata malamente con una lima da fabbro. Mussolini fu immediatamente informato. Oltre che del delitto, si macchiò dell’infamia di giurare alla vedova che avrebbe fatto tutto il possibile per riportarle il marito. Mentre giurava, il Duce del fascismo teneva i documenti insanguinati della vittima nel cassetto della sua scrivania», scrive Scurati.
«In questa nostra falsa primavera, però, non si commemora soltanto l’omicidio politico di Matteotti; si commemorano anche le stragi nazifasciste perpetrate dalle SS tedesche, con la complicità e la collaborazione dei fascisti italiani, nel 1944».

 

Ed eccole, dunque, queste stragi, le più efferate: «Fosse Ardeatine, Sant’Anna di Stazzema, Marzabotto. Sono soltanto alcuni dei luoghi nei quali i demoniaci alleati di Mussolini massacrarono a sangue freddo migliaia di inermi civili italiani. Tra di essi centinaia di bambini e perfino di infanti. Molti furono addirittura arsi vivi, alcuni decapitati. Queste due concomitanti ricorrenze luttuose – primavera del ’24, primavera del ’44 – proclamano che il fascismo è stato lungo tutta la sua esistenza storica – non soltanto alla fine o occasionalmente – un irredimibile fenomeno di sistematica violenza politica omicida e stragista. Lo riconosceranno, una buona volta, gli eredi di quella storia? Tutto, purtroppo, lascia pensare che non sarà così», sottolinea lo scrittore passando dagli anni bui del fascismo alla storia attuale.

 

«Il gruppo dirigente post-fascista, vinte le elezioni nell’ottobre del 2022, aveva davanti a sé due strade: ripudiare il suo passato neo-fascista oppure cercare di riscrivere la storia. Ha indubbiamente imboccato la seconda via. Dopo aver evitato l’argomento in campagna elettorale, la Presidente del Consiglio, quando costretta ad affrontarlo dagli anniversari storici, si è pervicacemente attenuta alla linea ideologica della sua cultura neofascista di provenienza: ha preso le distanze dalle efferatezze indifendibili perpetrate dal regime (la persecuzione degli ebrei) senza mai ripudiare nel suo insieme l’esperienza fascista, ha scaricato sui soli nazisti le stragi compiute con la complicità dei fascisti repubblichini, infine ha disconosciuto il ruolo fondamentale della Resistenza nella rinascita italiana (fino al punto di non nominare mai la parola “antifascismo” in occasione del 25 aprile 2023)».

 

 

Conclude Scurati: «Mentre vi parlo, siamo di nuovo alla vigilia dell’anniversario della Liberazione dal nazifascismo. La parola che la Presidente del Consiglio si rifiutò di pronunciare palpiterà ancora sulle labbra riconoscenti di tutti i sinceri democratici, siano essi di sinistra, di centro o di destra. Finché quella parola – antifascismo – non sarà pronunciata da chi ci governa, lo spettro del fascismo continuerà a infestare la casa della democrazia italiana».

 

 

Scurati replica a Meloni: Sul compenso dice il falso

Pur di non rispondere usa il suo potere per attaccarmi personalmente

Dopo le polemiche scaturite dalla cancellazione del suo monologo sul 25 aprile a “Chesarà…” su RaiTre, Antonio Scurati da Repubblica.it risponde alla presidente del Consiglio. Dopo le critiche ai vertici Rai, infatti, Giorgia Meloni ha pubblicato sui suoi social il testo del monologo: “La sinistra grida al regime, la Rai non ha voluto pagare 1.800 […]

 

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